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Silvia Romano "sorridente in un sacco verde della spazzatura differenziata". La femminista Nadia Riva insultata a sinistra

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Il vestito islamico di Silvia Romano? "Un sacchetto della spazzatura" che la umilia come donna. Qualcuno, a sinistra, osa andare contro il politicamente corretto del buonismo terzomondista e viene ricoperto di insulti. Nadia Riva, storica femminista milanese, fondatrice del circolo culturale Cicip e Ciciap dedicato alle donne, su Facebook condivide un post dal sapore decisamente polemico: "La struggenza di una donna sorridente in un sacco verde della differenziata".

 

 

 

Il riferimento è alla 24enne cooperante italiana rapita per 2 anni in Somalia dai jihadisti di Al Shaabab, convertita all'Islam e tornata in Italia, una volta liberata, con indosso l'abito tradizionale somalo e il velo islamico. Stesso vestito sfoggiato al ritorno nella sua casa, in via Casoretto, proprio a Milano. Su Facebool la Riva fa il pieno di commenti: qualcuno la loda per la sincerità di affermare come quella di Silvia non sia una libera scelta religiosa ma piuttosto il frutto di coercizione fisica e psicologica, se non direttamente di sottomissione. Ma molti altri la offendono e la denigrano, al grido di "va a cag***" o un altrettanto volgare "la spazzatura sei tu".

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