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Luca Palamara, Guido Crosetto e le strane coincidenze: "Quando ha parlato con Pignatone e Davigo, il trojan non ha funzionato"

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Continua a tenere banco il caso di Luca Palamara. Le intercettazioni di migliaia di chat e messaggi con magistrati e politici sono stati raccolti in 60mila pagine, eppure alcune conversazioni private del pm romano non sono finite nella rete del trojan. Di ciò non se n’è parlato né a Non è l’arena né a Porta a Porta, trasmissioni televisive in cui Palamara ha avuto la possibilità di offrire le sue spiegazioni sullo scandalo che ha investito la giustizia. Un dubbio però rimane a Guido Crosetto e a tanti altri che non temono di essere tacciati come complottisti: “Come sapete sono contrario da sempre all’utilizzo indiscriminato dei trojan, ma oggi ho un elemento in più. Il caso Palamara dimostra che non funzionano”. O meglio, precisa il fondatore di Fratelli d’Italia, “funzionano male. Quando lui ha parlato con Pignatone e Davigo, per fare due esempi, hanno smesso di funzionare”. Semplici coincidenze? Non tutti sono disposti a crederci: considerando tutto il marcio che sta emergendo nelle ultime settimane, ormai non ci sarebbe più nulla di cui stupirsi, nemmeno che i trojan funzionino “a comando”. 

 

 

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