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Giuseppe Conte, il siluro di Romano Prodi sugli Stati generali: "Belle le schede di Colao, ma servono decisioni rapide"

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Da Romano Prodi arriva un siluro imprevisto all’iniziativa organizzata da Giuseppe Conte. “Ho letto le schede di Colao - ha confidato l’ex premier a margine di un evento all’issi di Milano - sono belle però c’è tutto l’universo mondo lì dentro. Pensavo che il governo prendesse due o tre di queste cose e invece il primo atto sono gli Stati generali che si chiamano appunto generali”. Insomma, Prodi non mostra grande entusiasmo (eufemismo) per le dieci giornate previste a Villa Pamphilj, e il suo è un parere che pesa, essendo considerato un “padre nobile” del centrosinistra. “In Italia il problema della sintesi governativa è serissimo - ha evidenziato l’ex premier - occorre qualche decisione che improvvisamente svegli l’opinione pubblica, la smuova, che è diverso dagli Stati generali”. Quest’ultimi infatti non coincidono con la situazione del paese reale, che necessita “alcune decisioni rapide e immediate”. Secondo Prodi c’è bisogno di un “messaggio forte, magari di tipo fiscale come una grossa lotta all’evasione fiscale. La cosa più importante di qualsiasi altra è la rapidità con cui noi disegniamo il nostro futuro”. 

 

 

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