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Silvio Berlusconi, Lele Mora sulle cene ad Arcore: "Qual era la sua mania. E ciò che non ha mai osato chiedermi"

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Si racconta. E racconta tutto, Lele Mora, l'ex agente dei vip super-star. Si parte dai cinque anni dai gesuiti e si passa per l'amicizia col cardinale Parolin. Poi il bisnonno, che a Verona aprì il primo locale gay d'Italia. Ovviamente Fabrizio Corona, "molto furbo. Non intelligente, ma brillante. Affetto da smania di protagonismo e bramosia di denaro". E nell'intervista firmata da Stefano Lorenzetto e pubblicata su Italia Oggi, ovviamente, si arriva anche a Silvio Berlusconi. Sul quale snocciola dettagli peculiare e alcune riflessioni: "Berlusconi aveva la mania delle cene tricolori - premette Lele Mora -. Dall'antipasto pomodoro, mozzarella, basilico al gelato pistacchio, limone, fragola. Mai il secondo". Dunque, una battuta sulle celeberrime e mitologiche (soprattutto per i magistrati) cene di Arcore: "Si rideva e si scherzava. Andati via i cortigiani, il re si ritrovava da solo con i suoi soldi. Mi pare umano che cercasse di svagarsi. Ma non si è mai permesso di chiedermi il numero di cellulare di una ragazza", conclude Lele Mora, tratteggiando un ritratto del Cavaliere ben differente rispetto a quello che la magistratura, per anni, ha provato a proporci.

 

 

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