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Flavio Briatore e il coronavirus, Selvaggia Lucarelli: "Cosa non torna". I "risvolti penali" per il focolaio al Billionaire

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"Le cose che non tornano sono parecchie". Il caso Flavio Briatore tiene banco e Selvaggia Lucarelli, pur augurando al manager ricoverato per coronavirus al San Raffaele di Milano "salute, fortuna e gnocca in quantità" pone qualche domanda. Il focolaio al Billionaire, il locale di Briatore a Porto Cervo, è ormai noto: "Ci sono più di 60 persone positive tra i dipendenti. Erano tutti asintomatici? Possibile che nessuno avesse avuto mezzo sintomo? Venivano monitorati, vista la notevole quantità di dipendenti? E ogni quanto, dal momento che hanno avuto il tempo di contagiarsi in 60?", scrive la Lucarelli sul Fatto quotidiano, accennando a possibili "risvolti penali" nella vicenda.

 

 

 

Nel mirino ci finiscono anche i viaggi di Briatore, che il 19 agosto, 2 giorni dopo la chiusura del Billionaire disposta dal sindaco di Arzachena, era a Montecarlo dopo aver ammesso di aver avuto qualche giorno prima la febbre. "Quindi Briatore in Sardegna ha avuto la febbre, ma ha continuato a fare vita sociale e viaggiare", lo accusa Selvaggia. "Briatore vola a Montecarlo ed evidentemente non sta ancora bene, per cui va a Milano per farsi controllare dal suo medico di fiducia Zangrillo, al San Raffaele. Quindi, con sintomi riconducibili al Covid, anziché starsene in isolamento e rivolgersi alla sanità sarda, ha continuato a frequentare locali e persone e ha viaggiato tra Sardegna, Montecarlo e Milano". "Con che mezzi?", è l'interrogativo finale, inquietante, dell'editorialista del Fatto

 

 

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