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Vittorio Sgarbi contro Selvaggia Lucarelli: "Una becchina delusa, cosa augura a Flavio Briatore"

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Vittorio Sgarbi è instancabile e continua la sua personale battaglia contro gli “allarmisti” del coronavirus. Lui invece rappresenta i cosiddetti “negazionisti”, che poi è una definizione sbagliata: il noto critico d’arte sarebbe folle a sostenere che il Covid non esiste, infatti la sua tesi basata sui dati è che i contagiati non sono più malati e che la letalità è quasi inesistente. Ora Sgarbi torna a mettere nel mirino Selvaggia Lucarelli, che definisce una becchina: “Non potendo accettare che dopo un controllo, come milioni di contagiati non malati, Flavio Briatore sia uscito in perfetta salute da non da una terapia ma da un ospedale, la triste Lucarelli gode della prudenziale quarantena e si augura che da positivo (che non vuol dire nulla) non si negativizzi. Conclude iettatoria: ‘non è detto che accada in quattordici giorni’. È quello che lei vorrebbe per confermarsi becchina. Poverina: ha una certa età. Lasciamola pregare in nome del male”. Un attacco molto duro, ma conoscendo la Lucarelli di certo non mancherà una replica altrettanto infuocata. Tra l’altro Sgarbi se l’è presa anche con il Corriere della Sera, accusato di fare disinformazione: “Continua a diffondere notizie false confondendo contagiati con malati per creare terrore, e indicando 1576 nuovi casi in Germania da cui non derivano né ricoveri né terapie intensive. Questo atteggiamento enfatizza la drammaticità di un contagio non letale rispetto al contagio dell’epatite C”. 

 

 

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