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Alberto Zangrillo sui dati delle terapie intensive: "Gli italiani devono conoscere la verità, bisogna distinguere chi ci va per altre patologie"

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Alberto Zangrillo non cambia di una virgola quanto precedentemente detto sull'affievolimento del coronavirus. Il primario di Terapia Intensiva del San Raffaele di Milano, che ora ha in cura Silvio Berlusconi, vuota il sacco: "In terapia intensiva bisogna distinguere chi ci va per altre patologie pur essendo positivo al Covid - spiega a In Onda, il programma di La7 condotto da Luca Telese e David Parenzo -. Gli italiani devono conoscere la verità, a Bergamo zero malati".

 

 

Poi una chiara frecciatina ai criticoni: "Alcuni pontificano e non hanno mai visto una malato in volto, in questo momento nel Lazio i ricoverati lo sono per altre patologie". In sostanza Zangrillo nega la possibilità di una seconda ondata: "Credo che dobbiamo attivare la sorveglianza in modo da consentire a tutti noi di riprendere a vivere, dobbiamo monitorare e tracciare, in modo da mettere in atto uno strumento di tutela per riprendere le attività".

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