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Andrea Scanzi parcheggia il Suv nel posto per disabili: "Ognuno è responsabile delle proprie azioni", che lezione

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Ha parcheggiato la sua auto in un posto per disabili, Andrea Scanzi, e la figuraccia della penna del Fatto quotidiano ha fatto il giro d'Italia. "Il discorso è sempre lo stesso: gli obblighi ci sono, ma sta alla coscienza delle persone applicarli. Ognuno di noi è responsabile delle proprie azioni. Anche Scanzi", commenta Faustina Marcella Bertollo, garante per i diritti dei disabili di Arezzo e presidente dell'associazione culturale e di volontariato Crescere. 

Lo scorso 21 ottobre Scanzi avrebbe lasciato in sosta il suo Suv su parcheggio destinato a disabili. "Vediamo cosa succede, se verrà appurata la cosa. Ma la gente non dico che se ne freghi ma quasi - spiega la Bertollo -. Fa queste cose per comodità, a volte per negligenza, altre volte ancora pensando 'tanto è solo per 5 minuti'. Non capendo che possono essere proprio quei 5 minuti a fare la differenza per chi ha una disabilità motoria, fisica o mentale. Scanzi non sarà il primo e nemmeno l'ultimo. Spesso anche le famiglie della persona disabile, parcheggiano nei posti a loro riservati. Anche quando il disabile stesso non è presente, un'altra mancanza di rispetto, perché quel posto è riservato alla persona". "È chiaro - conclude la Bertollo - che chi riveste un ruolo pubblico, una carica, o è un personaggio noto, dovrebbe dare sempre il buon esempio. Anche perché vengono seguiti sui media, sui social network. Fa differenza se un posto disabili lo occupa un pinco pallino qualunque o, in questo caso, Scanzi".

 

 

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