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Myrta Merlino a L'aria che tira, la richiesta spinta che manda in tilt Romano Prodi: "Si spogli", godetevi lo spettacolo

 Romano Prodi e Myrta Merlino

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Divertente siparietto in diretta a L'aria che tira su La7, tra la conduttrice Myrta Merlino e Romano Prodi: "Si apra un po' questo chicchissimo maglioncino, il suo microfono batte un po'...", esordisce già con la risata in corso la giornalista. "Ecco... ancora un po' più giù...". E infine: "L'ho fatta spogliare in diretta ma era solo per sentirla meglio", Prodi, tra l'imbarazzato e l'ironico, si apre il maglione lasciando scoperto il microfono: "Va bene, ma non mi faccia spogliare del tutto, ecco." Ribatte Myrta: "Non glielo chiederei mai, anche per rispetto alla signora Flavia".

 

 

E finita la gag, il Professore si fa serio e parla dell'emergenza sanitaria: "Il Covid ha espresso un cambiamento enorme perché era da cent'anni che non capitava nulla di simile. Ero nato con l'idea che le pestilenze potessero arrivare però quando cominciò il coronavirus non avevo nessuna sensazione e invece è stato il terremoto, come la spagnola". Quindi parla del caos vaccini: "Le case farmaceutiche potrebbero ricevere un rimborso ma bisogna dire che se c'è un'impresa italiana che li sa produrre devono essere obbligate a cedere la licenza". "Mi stupisce", sottolinea, "che i russi e i cinesi non l'abbiano già fatto. I vaccini devono essere a disposizione di tutti coloro che sono in grado di fabbricarli".

 

 

Prodi poi non si risparmia una frecciatina a Matteo Salvini: "Prima i miei cittadini, 'Prima gli italiani' diceva qualcuno... e loro dicono 'Prima gli americani' perché li producono loro", dice riferendosi alle case farmaceutiche. "L'errore è mettere l'accento sul prezzo e non sula produzione". E una frecciatina la riserva anche ai democratici: "Vedo nel Pd una segreteria seria ma il problema è ritornare partito che discute. Quando ho presentato l'Ulivo abbiamo discusso in centinaia di migliaia di persone, o la democrazia è così o non esiste. Il M5S, che ha perso le penne più strane, come Di Battista, può essere un alleato", conclude il Prof.
 

 

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