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Cartabianca, "AstraZeneca cigno nero che fa deragliare l'Europa". Vaccini, cosa sa Antonio Caprarica

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"Il cigno nero che fa deragliare l'Europa". Le conseguenze dello stop al vaccino Astrazeneca, con tutto quello che ne consegue in termini di fiducia della popolazione, potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. Di certo, al momento, difficilmente prevedibili. A Cartabianca lo storico inviato Rai Antonio Caprarica, esperto di Gran Bretagna, coglie la scissione avvenuta plasticamente tra Londra e l'Unione europea proprio sul caso AstraZeneca. Il premier Boris Johnson ha deciso di continuare la campagna vaccinale nonostante alcune morti sospette, Bruxelles ha tentennato e i governi dell'Unione, presi dal panico, hanno deciso di stoppare i vaccini del siero anglo-svedese.

 

 

 

 

"I politici usano la scienza come vogliono - accusa in collegamento con Bianca Berlinguer il professor Pierluigi Struzzo, medico italiano attivo a Londra -. Prima dicono che vogliono seguire gli esperti. Poi, quando escono quattro casi che fanno scalpore, bloccano tutto. È chiaro che ci siano altre influenze sulle decisioni prese".  Anche Michele Mirabella punta il dito contro l'Ue: "Perché l’industria europea e italiana non hanno investito abbastanza nella ricerca contro i virus? L’Europa adesso ci ha lasciato nello sgomento".

 

 

 

 

"La questione del vaccino - ammonisce Caprarica - potrebbe essere il cigno nero che fa deragliare l’Europa. Hanno ragione quelli che hanno ribadito il punto: la decisione di sospendere AstraZeneca è stata politica. In Gran Bretagna volevano ridurre contagi e mortalità". Per questo hanno deciso di proseguire la campagna vaccinale a tambur battente, essendo l'unica arma a disposizione se si escludono deleteri lockdown totali. Una strada, quest'ultima, che l'Italia sembra invece considerare la più sicura, anche dopo la fallimentare esperienza del governo Conte 2 e l'approdo di Mario Draghi a Palazzo Chigi.

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