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Andrea Scanzi smentito sul vaccino dalla Asl: "Se avanzano dosi, vanno prima ai pazienti in lista e a rischio"

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Prosegue la polemica: Andrea Scanzi non avrebbe dovuto ricevere la dose di vaccino. Se infatti in un primo momento la firma del Fatto Quotidiano aveva giustificato la sua vaccinazione in quanto "caregiver" dei genitori, ora la scusa non regge più. A fare luce ci ha pensato il sito L’Argomento che ha presentato una domanda di accesso agli atti con una Pec alla azienda sanitaria locale della Toscana Sud Est. La risposta, arrivata dal dr. Evaristo Giglio, Direttore Zona Distretto Arezzo, Casentino, Valtiberina, è stata pubblicata interamente e non lascia spazio a dubbi. "La panchina vaccinale è riservata alle persone che già adesso possono vaccinarsi con AstraZeneca - si legge -. E cioè: personale docente e non docente; forze dell’ordine e forze armate; persone nate tra il 1941 ( che non abbiano ancora compiuto 80 anni) e il 1950; conviventi e caregivers delle persone estremamente vulnerabili individuate dal Piano Nazionale Vaccini del 10 Marzo 2021".

 

 

Insomma, il sospetto che Scanzi non rientri in questa categoria non è poi così remoto. Il Piano Vaccini infatti individua alcune categorie di persone definendole “estremamente vulnerabili” in base a specifiche condizioni di malattia o a gravi condizioni di disabilità con handicap grave (articolo 3, comma 3 delle legge 104/92)" Ma c'è di più perché stando a quanto riporta l’Asl Tse "nella logica di non sprecare nemmeno una dose, l’Asl ha sempre cercato di “recuperare” dalle liste di attesa soggetti aventi diritto e in “fila” per i giorni successivi". Per L'Argomento Scanzi non rientrerebbe in nessuno di questi casi.

 

 

"Nel momento in cui ha avuto il via libera per il vaccino - commenta il sito al vetriolo - a titolo di esempio, Scanzi era ospite dell’Hotel Palace di Merano, secondo informazioni non smentite pubblicate da Dagospia. Se è un Caregiver, è un pessimo Caregiver". Contro Scanzi anche Monica Bettoni, ex sottosegretaria alla Salute (quando ministra era Rosy Bindi). La Bettoni, vaccinando nella grande sede del Centro Affari di Arezzo, sull'argomento non è impreparata: "Non si sono mai buttate le dosi di AstraZeneca". Finite qui le figure di palta? Neanche per sogno: "A quello che mi risulta – dice ancora –, nel caso fossero avanzate dosi veniva scorsa la lista dei pazienti compilata per priorità (di rischio). Perciò mi piacerebbe conoscere il medico di medicina generale che ha inserito Scanzi nella lista dei vaccinabili e quante segnalazioni analoghe ha presentato".

 

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