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Alessandro Sallusti: il "sistema Davigo" vale per Flavio Briatore e non per i "magistrati incapaci"

 Alessandro Sallusti

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Il "sistema Davigo" non include i magistrati. Alessandro Sallusti, nel suo editoriale su Il Giornale, commenta l'ultima uscita del magistrato Piercamillo Davigo che martedì 6 aprile, ospite da Giovanni Floris a diMartedì, su La7, "è tornato a sostenere che abbiamo una classe politica nella quale chi finisce sotto inchiesta e non collabora 'è destinato a una folgorante carriera' e che minimo 'diventa deputato'". E quindi ha fatto l'esempio di "Flavio Briatore, 'condannato per truffa ha goduto di un'amnistia' ed è tornato in Italia 'a fare la star dello spettacolo'  perché da noi 'funziona così, da noi non esiste il danno reputazionale'".

 

 

Peccato, osserva Sallusti che "Briatore non è un politico né un uomo di spettacolo, ma un imprenditore che dà lavoro a mille persone in giro per il mondo". e che "il tribunale di Torino, con ordinanza del 15 marzo 2010, lo ha riabilitato pienamente con estinzione di ogni effetto penale; a parte questo, Davigo ha centrato il punto del 'danno reputazionale', che non dovrebbe valere solo per i politici". Per esempio, sottolinea il direttore del Giornale, "i magistrati fanno un mucchio di danni" visto che nel 2020 "lo Stato ha dovuto pagare 46 milioni in risarcimenti a cittadini finiti ingiustamente in cella o condannati per errori giudiziari".

 

 

Bene, si chiede Sallusti: "Qualcuno di questi magistrati incapaci o in malafede è stato messo fuori dal 'sistema Davigo'? Non proprio: nel triennio 2017-2019, su tremila errori giudiziari, il Csm ha avviato solo 53 accertamenti, conclusi con solo 4 censure. E lei, dottor Davigo, ci viene a parlare di Briatore? Un imprenditore che sbaglia volontariamente o no una fattura merita la gogna perpetua, mentre per i suoi colleghi e amici che sbagliano un arresto (cosa un po' più grave anche in punta di Costituzione) c'è l'impunità perpetua?". Quindi conclude: "Nessun magistrato ha mai pagato per i suoi errori, anzi hanno fatto tutti carriera come se nulla fosse. In compenso, di politici e di cittadini innocenti la magistratura ne ha rovinati tanti. È proprio vero, gli incapaci sono 'destinati a folgoranti carriere'".

 

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