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Pierpaolo Sileri a L'aria che tira: "Mele marce al ministero della Salute". Nel mirino c'è Roberto Speranza?

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“Io non vedo perché Roberto Speranza debba andare a casa, ci ha guidato attraverso una fase drammatica”. Così Pierpaolo Sileri si è espresso in studio da Myrta Merlino, che lo ha ospitato nella puntata di giovedì 15 aprile de L’aria che tira. Da tempo ormai si vocifera che il sottosegretario ambisca al posto di Speranza, che è pieno di nemici anche all’interno del governo presieduto da Mario Draghi: se così è, Sileri in pubblico però non lascia trasparire nulla, anzi è sempre molto diplomatico nelle dichiarazioni. 

 

 

“È inutile negare che ci siano stati errori sia a livello centrale che periferico - ha aggiunto il sottosegretario al ministero della Salute - ma non possono essere additati a un singolo, il nostro compito è correggerli in itinere. Io non ho mai attaccato la guida politica di Speranza, bensì alcuni burocrati all’interno del ministero. Ribadisco che il segretario generale doveva essere cacciato a calci nel sedere, così come altre persone non degne di lavorare in un posto che in questo momento sta dando il massimo per salvare l’Italia”. 

 

 

Sileri ha parlato di “due, tre mele marce” che sono emerse durante l’emergenza: “Ci sono persone che non sanno gestirla. E poi la burocrazia in Italia è drammatica, perdere tempo in emergenza non è tollerabile, dovrebbe correre tutto più velocemente”. Infine Sileri ha commentato le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini che, interpellato sulla richiesta di dimissioni di Speranza, ha risposto che il tempo è galantuomo: “Anche lui ascolta De Gregori - ha ironizzato il sottosegretario - ma per gli errori non deve pagare Speranza, bensì il singolo individuo che li ha commessi”. 

 

 

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