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Voghera, botta e risposta tra Roberto Saviano e Matteo Salvini: "La Lega è una banda e lui è il capo", "Vergognati"

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Roberto Saviano torna all'attacco di Matteo Salvini dopo i fatti di Voghera. Nella città in provincia di Pavia, infatti, l'assessore alla Sicurezza Massimo Adriatici, esponente della Lega, ha sparato a un marocchino di 39 anni, Youns El Boussetaoui, uccidendolo. E adesso è agli arresti domiciliari per eccesso colposo di legittima difesa. Pare, infatti, che prima dello sparo il 39enne lo avesse colpito con un pugno facendolo cadere a terra. Commentando la vicenda, Matteo Salvini aveva detto: "Non ci sto che passi per macellaio e assassino una persona che ha semplicemente difeso se stessa e i suoi concittadini". Parole che non sono piaciute allo scrittore napoletano, che è quindi passato all'attacco.

 

 

 

"Le parole di Salvini che fanno scudo all’assessore-sceriffo di Voghera sono vergognose. Legittima difesa, colpo partito per caso: delle due, una. Ma lo sappiamo che siamo in presenza di un gesto razzista e che razzista è la difesa di quel gesto", ha scritto Saviano su Twitter. Poi in un video allegato al post ha aggiunto: "Le parole che Matteo Salvini ha speso in un video, in difesa di un suo uomo, l'assessore assassino di Voghera, sono parole immonde, ignobili, non degne del dibattito democratico".

 

 

 

Infine l'accusa: "La Lega è una banda. E Salvini è il capo di questa banda". Per lo scrittore, infatti, "giustificare un omicidio, dicendo che l'altro era un alcolista, che l'immigrato era un noto disturbatore, un homeless, è pericolosissimo. In questi casi c'è la polizia e ci sono le denunce". A stretto giro è arrivata anche la risposta di Salvini: "La difesa è sempre legittima, sia dalla violenza che dalla stupidità. Vergognati".

 

 

 

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