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Raffaella Carrà "morta per le conseguenze del vaccino". Il candidato sindaco di Paragone, la tesi sconcertante

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La polemica su Green pass e vaccini tira in ballo anche Raffaella Carrà. La grande presentatrice e showgirl è morta lo scorso 5 luglio a 78 anni, dopo una battaglia contro il cancro combattuta in silenzio, nel più stretto riserbo. Un lutto nazionale che però non le ha risparmiato veleni e sospetti. "Raffaella Carrà e Carla Fracci dimostrano le conseguenze del vaccino", spiega Ivano Verra, candidato sindaco alle amministrative a Torino per Italexit, il partito fondato dal senatore ex Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone. Verra è anche uno dei leader del movimento No Pass, che si oppone all'introduzione di limitazioni per chi non intende vaccinarsi né ottenere il Green pass.

 

 

 

 

Il terreno è scivolosissimo, politicamente parlando. Ma l'architetto 57enne sembra sfondare ogni limite: "Non mi vaccino, ho paura delle conseguenze. Ha visto Raffaella Carrà e Carla Fracci?", risponde ai giornalisti che lo intervistano durante un presidio a Torino. Il legame tra vaccino e le morti della Carrà e della indimenticabile étoile della Scala (scomparsa lo scorso 27 maggio) più che labile sembra una bufala propriamente detta.

 

 

 

 

Ma Verra ne è certo: "I media possono scrivere ciò che vogliono, io mi informo sui canali liberi". Ad esempio, scrive la Stampa, il canale No Pass Byoblu molto seguito in Rete da no vax e dintorni. "Chissà come mai l'hanno cancellato". La tesi è sempre quella del complotto, della grande macchinazione a partire dalle "bare di Bergamo". La sedicente resistenza no vax passa anche da gesti folli: "Conosco persone che stanno cercando dei malati di Covid per baciarli. Vorrebbero prendersi il virus così da non doversi vaccinare", assicura il candidato sindaco. Auguri.

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