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Vladimir Putin, "i tank russi fino a Berlino". Cos'è andato in onda alla tv di Stato a Mosca

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L'arma principale di Vladimir Putin? La propaganda. Gary Shteyngartm, scrittore nato a San Pietroburgo e in America da anni, è colui che sperimentò per sette interi giorni il mezzo di comunicazione preferito dal presidente russo: la tv di Stato. Chiuso in un hotel di Manhattan, Shteyngartm si mise davanti a tre schermi che trasmettevano ininterrottamente i canali della tv di Stato russa. Risultato? Tutto fu uno show, quello del Zar, intriso dei suoi sogni e della sua fede.

 

 

"C'erano dei meravigliosi giornali dopo il collasso dell'Unione Sovietica - spiega lo scrittore alle colonne del Corriere della Sera -, ma quasi tutto è stato demolito da Putin per una ragione pratica: non può permettersi che si vedano cose come i video di Zelensky in tv. Però penso che i giovani oggi usino molto più internet per informarsi". E non è un caso che in queste drammatiche ore in cui la Russia tenta di prendere il potere in Ucraina, siano proprio i più giovani a scendere in piazza in forma di protesta contro il loro presidente. "Le loro intere vite sono cambiate per via della propaganda. Ora queste immagini dovrebbero giustificare la guerra, ma tutti in Russia sanno che l'Ucraina non è l'aggressore. Solo chi ha subito un totale lavaggio del cervello può pensarlo. Ci sono 20 milioni di russi che hanno parenti in Ucraina: come fai a convincerli che questa guerra è necessaria?". 

 

 

Infine, tornando all'esperimento realizzato per il New York Times, il romanziere ricorda che "in quei sette giorni di tv russa ricordo di aver visto un grafico di pessima qualità che mostrava i tank russi alla Porta di Brandeburgo, come a dire 'possiamo conquistare Berlino, possiamo arrivare a Londra se vogliamo'. So che non accadrà ma è nella mente di quest'uomo, dei preti neofascisti e dei cosiddetti intellettuali che ascolta". 

 

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