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Massimo Galli, "la mano di Vladimir Putin sulla pandemia". Covid, la bomba: a cosa ci condanna lo zar

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Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina si fa una certa ironia sui virologi che sono scomparsi dalla scena per lasciar spazio agli esperti di esteri e di strategia militare. Il Covid è di colpo “sparito” dai principali topic d’interesse, eppure il virus è ancora ben presente da noi, come testimonia un tasso di positività che continua ad aggirarsi sempre attorno al 10%.

 

 

A quanto pare Vladimir Putin “ha avuto un impatto sulla percezione della pandemia”, ha dichiarato Massimo Galli. “Non gliene sono grato - ha aggiunto in un’intervista rilasciata a Fanpage - perché l’attenzione sul Covid è ancora meritevole di essere mantenuta”. Il professore non è preoccupato dall’arrivo dei profughi, ma da quello che potrebbe succedere in Ucraina: “Ha poco più del 35% della popolazione completamente vaccinata contro il Covid. Si sono viste purtroppo scene di massa, con le persone ammassate nei rifugi o in altre situazioni senza protezione, in una popolazione poco vaccinata”.

 

 

Guardando all’Italia, invece, a che punto siamo? “Abbiamo ancora un numero di morti importante - ha sottolineato Galli - che però è accompagnato ad una riduzione delle infezioni riscontrate il che è spiegato con la grande quantità di infezioni che abbiamo già avuto e che riduce il numero dei suscettibili, anche se le segnalazioni di casi continuano ad esserci. Il trend dovrebbe comunque mantenersi positivo in assenza di nuove varianti che all'orizzonte non si sono delineate. Possiamo pensare a massime riaperture ma credo che il Green pass - ha chiosato - vada mantenuto come maggiore garanzia”.

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