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Mauro Corona, la frase sfuggita all'amico intimo: "Come fossero Belen". Impensabile passione segreta

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Mauro Corona non ha ancora trovato la sua pace. Nonostante ormai i tempi bui li abbia lasciati alle spalle, l'alpinista non può dimenticare: "Sono stato un alcolista e dall'alcol non si esce mai. Però ci si può salvare e io l'ho fatto perché ho letto dei libri e ho avuto dei figli. Loro sono stati la ragione che mi sono dato per non ledere la mia dignità: metterli in imbarazzo li avrebbe feriti per sempre. Quella che lei prende per pace è sincerità. Il protagonista butta giù la maschera e io con lui. Borges diceva che un libro si stampa solo per non dover passare la vita a correggerlo: gli ho sempre dato ragione e ho sempre riletto. Stavolta non lo farò: ho scritto quello che volevo così come lo sentivo".

 

 

Raggiunto da La Stampa, lo scrittore ospite fisso di CartaBianca, ripercorre anche la sua infanzia all'interno di una famiglia di cacciatori. Per lui, uccidere animali era la normalità: "Un vecchio signore di Erto dava a me e ai miei fratelli 5 lire per procurargli i pulcini appena nati, ancora implumi: ne era ghiotto. Glieli portavamo vivi. Poi, un giorno, ci chiese di portarglieli morti: ci insegnò a ucciderli schiacciando loro la testa. Eravamo bambini, ci fidavamo di lui: come potevamo opporci? I bambini sono sempre strumenti nelle mani degli adulti, lame che loro decidono come e quanto affilare".

 

 

Solo successivamente Corona capì che quello che stava facendo non era giusto. E gran parte della sua infelicità l'alpinista la attribuisce anche alla sua infanzia. Un'infanzia che lui definisce "sottratta": "Io e i miei fratelli volevamo solo non essere picchiati ed essere un po' amati. Mia nonna, a Natale, ci regalava il carbone: diceva che eravamo stati cattivi, in verità non aveva i soldi per regalarci niente e anziché ammetterlo, ci trattava da canaglie. Alla fine, ci convincemmo di esserlo". A descrivere però meglio di tutti e il suo amico. Anche lui intercettato dal quotidiano di Massimo Giannini, non si tira indietro: "Mauro non lo conosci finché non lo vedi nel bosco, finché non lo senti parlare delle rocce: le tocca come fossero Belen".

 

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