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Generale Mini, "rovesciare Zelensky? No, Putin lo vuole premier": propaganda pro-Cremlino in Italia, chi manipola l'ufficiale

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Mentre specialisti e osservatori sul campo ucraino parlano di "fallimento logistico" del presidente russo Vladimir Putin e delle sue truppe, per l'ex generale Fabio Mini è tutto falso, si tratta della "narrazione fornita dall’Ucraina, ma orchestrata e preparata dall’esterno”. E così l'ex militare, spesso comprensivo nei confronti dello zar e delle sue mosse, sul Fatto Quotidiano dice: "Le colonne militari russe sono avanzate secondo i piani. L’obiettivo non è prendere la capitale, ma controllare l’est. Mosca punta a debellare le bande militari nazionaliste che hanno una forte presenza nell’esercito ucraino".

 

 

 

Secondo Mini, come sottolinea anche il Foglio, quella di Putin in Ucraina altro non è che una marcia trionfale. Sul fallimento dei due obiettivi dello zar, prendere la capitale Kiev e fare fuori il presidente Zelensky, Mini spiega che quelli in realtà non erano i veri piani del leader russo: "E’ strumentale l’idea che la Russia abbia cercato di impadronirsi di Kyiv, la capitale, per eliminare Zelensky”. Secondo lui lo zar vorrebbe addirittura che Zelensky rimanesse al suo posto: "La Russia sta cercando di mantenerlo al potere spingendolo a negoziare circondando Kyiv”.

 

 

 

Il Foglio, poi, sottolinea che l'ex generale - che ha avuto anche ruoli di rilievo nella Nato - cita come fonte delle sue teorie "un cospirazionista filoputiniano": si tratta di Jacques Baud, ex colonnello dell’intelligence svizzera. "Il problema è che Baud è un noto mistificatore e manipolatore, che da tempo diffonde tesi cospirazioniste e narrazioni filo putiniane", scrive Luciano Capone sul quotidiano. Basti pensare che Baud, per esempio, non crede affatto che il dissidente Alexey Navalny sia stato avvelenato. Anche per questo il sito francese Conspiracy Watch, che si occupa di smentire le teorie cospirazioniste, lo ha definito “moltiplicatore di falsità”. 

 

 

 

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