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Omicron 2, "potremmo dover richiudere": la teoria del rubinetto, Italia condannata?

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Aprile si apre con la fine dello stato d'emergenza. Dopo due anni gli italiani possono dire addio ad alcune restrizioni e godere di maggiore libertà. Eppure è ancora troppo presto per esultare: il Covid, bollettino alla mano, circola ancora nonostante il vaccino. Una situazione che non può che allarmare Fabrizio Pregliasco. Il virologo dell'università Statale di Milano ha usato una metafora per descrivere quanto potrà accadere nei prossimi mesi: "È come il rubinetto dell'acqua calda, che adesso stiamo aprendo stando attenti a non scottarci" perché "questo rubinetto potremmo doverlo richiudere ed è importante dirlo, almeno come ipotesi, sperando che non accada".

 

 

Tutto dunque dipenderà dalla "responsabilità di tutti", ricordando che il via libera deve essere "progressivo". "Pensiamo a questo aspetto e non abbassiamo la guardia - spiega intervistato dall'AdnKronos - Soprattutto proteggiamo i fragili, perché è vero che il virus nella versione Omicron 2 è un terzo meno cattivo, ma lo è soprattutto per la gran quota di vaccinati che abbiamo. Quindi stiamo attenti ai fragili".

 

 

Tra le regole da tenere bene a mente, l'uso della mascherina. A scapito di chi fa il tifo per l'abolizione dei dispositivi di protezione individuale al chiuso, Pregliasco avverte: "Vanno mantenute e dovrebbero diventare un accessorio moda per tutti". Ancora una volta la tipologia più raccomandata è quella delle Ffp2, da indossare al chiuso e in generale in ogni situazione di assembramento a rischio. "Vanno usate come si fa con gli occhiali da sole. Qualcuno se li tiene anche in discoteca o di notte, e non ha senso così come non ha senso tenere la mascherina se intorno non c'è nessuno o se siamo all'aperto in condizioni di sicurezza. Vanno utilizzate con buon senso". Il virologo si è poi lasciato andare a una previsione. Per lui, con Pasqua alle porte, "ci sarà una crescita di contagi e poi andranno a scemare". 

 

 

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