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Vladimir Putin cura il cancro con i clisteri e bagni di corna di cervo: zar malato e fuori controllo, le conferme

Carlo Nicolato
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«Vladimir Putin non ha il cancro», sostiene il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, la cui credibilità riguardo alla salute del suo principale è tuttavia pari più o meno allo zero. L'ultima volta che abbiamo visto il presidente russo in un filmato era il 18 marzo scorso, parlava nello stadio Luzhniki di Mosca dimostrando un certo vigore, anche se le immagini sono state montate ad arte e inframezzate da diverse pause, ma non si può non aver notato un certo gonfiore del viso e del collo, oltre a una carnagione più pallida del solito. Il che sembra confermare i dubbi già espressi dagli 007 occidentali i quali avevano ipotizzato la possibilità che Vladimir Putin soffra di una patologia che richiede l'utilizzo di steroidi in dosi massicce, ovvero presumibilmente di un tumore. E poi spunta questo dettagliato reportage del sito russo indipendente Proekt che stila un'anamnesi particolareggiata del paziente Putin, racconta con prove certosine di tutte le volte che il presidente è stato ammalato o comunque curato per incidenti e soprattutto ipotizza la recrudescenza di un cancro alla tiroide in cura da anni in particolare a Sochi dove, la cosa è nota a tutti, il presidente russo passa lunghi periodi in alcuni casi scomparendo letteralmente dalla circolazione.

 

 


SOGGIORNI A SOCHI
Il rapporto assicura che nella stazione termale sul Mar Nero, dotata di cliniche all'avanguardia, il presidente russo è seguito da un esercito di medici il cui numero è variabile a seconda delle volte (il record è di 13), ma in particolare dal 2019 sono quasi sempre presenti tre specialisti, gli otorinolaringoiatri Alexey Shcheglov e Igor Esakov, così come il chirurgo Yevgeny Selivanov. Shcheglov ad esempio è volato a Sochi 59 volte in quattro anni ed è rimasto con Putin per 282 giorni, tanto che sono diverse le foto che li ritraggono insieme. Medico e amico intimo di famiglia, il padre Nikolai Shcheglov, anche lui chirurgo, è stato nominato deputato lo scorso anno. Selivanov è stato a Sochi 35 volte passando in totale con Putin 166 giorni: specializzato in oncologia si è laureato con una tesi titolata «Particolarità della diagnosi e del trattamento chirurgico del paziente anziano e senile con tumore della tiroide».

Come se fosse un fatto personale, il presidente russo ha poi spesso dimostrato pubblicamente il suo interesse per quella specifica neoplasia e nel luglio 2020 ha incontrato il capo del Centro nazionale di ricerca medica per l'endocrinologia, Ivan Dedov, il quale gli ha riferito degli effetti del nuovo farmaco ormonale Tyrogin sulle metastasi. «Recupero del 95-98%?», ha chiesto Putin informatissimo, e il professore ha ovviamente risposto "sì".

 

 


RIMEDI TRADIZIONALI
Peraltro Dedov è il capo della figlia maggiore di Putin, Maria, anch' essa endocrinologa. Sebbene sia circondato da medici anche tra i familiari (il cugino Yevgeny Putin è un pediatra, sua moglie Diya una ginecologa e tutti e tre i loro figli sono psichiatri) il presidente russo ha sempre subìto una certa attrazione per la medicina alternativa che veste a pennello la figura del maschio forte, sano, tradizionalista e legato agli aspetti più ancestrali della sua terra. Da presidente non esiste febbre, influenza o acciacco che lo abbia mai fermato, a parte una brutta caduta da cavallo nel 2012 i cui postumi, da lui tardivamente raccontati e minimizzati, lo hanno costretto a zoppicare lontano dagli eventi ufficiali e dalle telecamere per diverso tempo e forse per sempre. A nulla sono valse le applicazioni di pantocrina di cervo maral dell'Altaj (nel sud della Siberia tra Kazakistan e Mongolia) e i clisteri di Kivach ai quali Vladimir si sottopone da lustri in particolare per aumentare incrementare la sua longevità e virilità. La pantocrina viene estratta dalle corna non ancora calcificate del cervo giovane e tradizionalmente in Russia la resezione non viene effettuata con anestesia ma con l'animale sveglio, cosciente e appeso a testa in giù. Ovvero una specie di tortura non giustificata dal fatto che le corna poi ricrescono. Pare che Putin sia stato nell'Altaj più di una volta, insieme ad altri politici e oligarchi (il capo di Gazprom Alexei Miller organizza almeno una volta all'anno trasporti di estratti di corna a Mosca su jet privati). Così come pare che in passato si sia recato con una certa frequenza a Kivach nella Carelia, dove vanno per la maggiore clisteri praticati con le miracolose acque locali. Dicono, un elisir di eterna giovinezza. 

 

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