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Bucha, Toni Capuozzo: "Non mi convince la sequenza dei tempi, osservate i cadaveri". La sua verità sulle foto dell'orrore

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Un intervento durissimo, controcorrente, che ci costringe a riflettere. A parlare è Toni Capuozzo, ospite di Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro in onda su Rete 4, la puntata è quella di lunedì 4 aprile, giorno in cui il mondo continua ad essere scosso dagli orrori di Bucha, da quelle terrificanti fotografie di corpi uccisi, mutilati, legati, bruciati.

 

Il punto è che Capuozzo, voce autorevole e che spesso si spende in analisi scomode, afferma di avere qualche dubbio su ciò che realmente è accaduto. "Guai a non porsi delle domande", premette. "A me non convince la sequenza dei tempi riguardo a Bucha. È mai possibile che nessuno abbia messo un lenzuolo pietoso sui quei morti?", si interroga Toni Capuozzo. Dunque, aggiunge: "Queste vittime sono in strada da tre settimane? Non sarebbero in quelle condizioni", picchia durissimo.

 

Insomma, secondo Toni Capuozzo dietro alle fotografie dell'orrore potrebbe esserci una strategia precisa, mirata a creare l'ondata di sdegno e riprovazione che effettivamente si è scatenata. Il giornalista non mette in dubbio la responsabilità dietro all'orrore, di matrice russa, ma il fatto che gli scatti, così come li abbiamo visti, siano stati in parte costruiti. Già nella mattinata di ieri, lunedì 4 aprile, su Facebook anticipando la sua presenza a Quarta Repubblica, Capuozzo aveva scritto: "Spero mi chiedano di Bucha". La domanda è arrivata, così come la sua teoria, dirompente e a tratti inquietante.

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