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Toni Capuozzo umilia Luigi Di Maio: "Con il suo italiano stentato...", se questo è un ministro

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Luigi Di Maio finisce nel mirino di Toni Capuozzo. Il giornalista, molto attivo su Facebook, ha commentato una recente dichiarazione del ministro degli Esteri: "'Chi nega Bucha alimenta la propaganda russa che provoca morte'. Nel suo italiano stentato il ministro vuole essere definitivo. Avrei qualche domanda per lui, come per Giletti, per la veterinaria di Open e tanti altri", ha scritto Capuozzo. Che poi ha voluto sottolineare: "Non c’è dubbio alcuno che i russi abbiano commesso crimini durante l’occupazione di Bucha. A testimoniarlo ci sono le fosse comuni scavate dietro alla chiesa. I 350 corpi che contengono raccontano quello che è successo".

 

 

 

Il giornalista, poi, è passato a elencare le sue perplessità, che riguardano soprattutto "i morti che dal 3 aprile vengono ritrovati per strada, in quella ormai tristemente famosa via Jablonskaja, la via del Melo". A tal proposito ha continuato: "Il mio dubbio è che quei cadaveri non appartenessero all’orrendo capitolo precedente (i russi se n’erano andati il 30 marzo) ma fossero il risultato di un’operazione di un corpo speciale della polizia ucraina. Oppure che fossero vittime dei russi recuperati dalle cantine e dai cortili e disposte sulla strada a beneficio delle televisioni". 

 

 

 

Capuozzo, allora, ha ricordato che la sua tesi è stata smentita da foto satellitari che retrodatavano la presenza di quei corpi al 19 marzo. Ma anche questo non sembra convincerlo. Perciò si pone delle domande: "Come si sono conservati i corpi nelle strade per due settimane, in un clima freddo ma umido, con animali randagi e selvatici? Come mai alcune vittime avevano i fazzoletti bianchi al braccio? Come mai alcune vittime avevano accanto a sé razioni dell’esercito russo? Come mai non c’è quasi mai sangue e mai un solo bossolo accanto ai corpi?". E molte altre domande ancora. Alla fine il giornalista ha voluto chiarire: "Non devo ripetere a ogni passo che non sono filoputin, né filorusso. Sono solo convinto per esperienza che purtroppo la guerra è il regno dell’odio, delle vendette, delle manipolazioni".

 

 

 

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