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Zelensky sotto accusa, Travaglio: "Arresti, rastrellamenti e umiliazioni. Ecco il suo metodo"

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"Il fronte dei buoni". Questo il titolo del fondo di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di oggi, venerdì 6 maggio. Un editoriale in cui il direttore punta il dito contro "i buoni", appunto, in primis Joe Biden e Volodymyr Zelensky. Insomma, Travaglio continua a tenere una posizione molto critica nei confronti dell'Occidente e della Nato al tempo della guerra in Ucraina.

 

Dunque, si parta con il presidente degli Stati Uniti. "Washington. Appena nominata dall'amico Biden direttrice del Disinformation Governance Board del Dipartimento perla sicurezza interna Usa, una sorta di Ministero della Verità, Nina Jankowicz dichiara: La derisione online di Kamala Harris è una minaccia per la sicurezza nazionale. Chiunque prenda in giro sul web con battute, emme e sberleffi la vicepresidente Usa è un terrorista", rimarca con tono polemico Travaglio.

 

Ma la vera bomba la sgancia sul premier ucraino. Kiev. "Dopo aver messo fuorilegge 11 partiti di opposizione, imposto alle tv ucraine di trasmettere a reti unificate come un solo canale filogovernativo e postato su Instagram la foto in manette di Viktor Medvedchuk, capo del partito Piattaforma di Opposizione per la Vita arrestato dalla sua intelligence, il presidente Volodymyr Zelensky ha sguinzagliato il suo Servizio di sicurezza (Sbu) a rastrellare casa per casa gli ucraini che postano sui social frasi pro Russia: grazie a un emendamento alla legge marziale, essi possono essere arrestati per 30 giorni per collaborazionismo su semplici sospetti, senza neppure un mandato del giudice (solo a Kharkiv è capitato a 400 persone in due mesi). Se poi vengono accusati pure di terrorismo (merce tutt'altro che rara, in tempo di guerra e di propaganda), il loro avvocato difensore può essere tenuto all'oscuro di tutto", conclude Travaglio. Zelensky pesantemente sotto accusa...

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