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Lucio Caracciolo, "si sentono ore, fa da psicoterapeuta a Putin": il retroscena sul big Ue

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La puntata di lunedì 9 maggio di Otto e Mezzo non può che aprirsi con il commento sulla parata russa. Ospite di Lilli Gruber, Lucio Caracciolo. Il direttore della rivista geopolitica Limes si dice convinto che Putin "stava cercando di giustificare a se stesso quello che aveva fatto, parlando di una cosa inevitabile". Di più, per l'esperto il presidente russo avrebbe mostrato del "pentimento", perché "sta cercando di giustificare qualcosa che per la Russia non andrà bene". 

 

 

In ogni caso Caracciolo allontana le strane teorie che vedono lo zar malato: "Si discute da troppo tempo delle sue condizioni, difficile immaginare che abbia un cancro fulminante, se ne parla da 10-20 anni che è al potere. Se è malato, è ben curato. Il punto è che negli ultimi anni ha passato molto tempo da solo e vive in una dimensione storica, non vive nella cronaca. Il suo tempo coincide con la Russia: se sta bene lui, sta bene la Russia, se sta male, sta male la Russia".

 

 

Tra gli interlocutori che più da inizio guerra hanno tentato di farlo ragionare c'è Emmanuel Macron. Anche in questo caso per Caracciolo il presidente francese ha un ruolo molto particolare: "Una delle poche persone con cui parla il capo del Cremlino è il signor Macron, lo sente una sera sì e l’altra pure. Penso che gli stia facendo una sorta di psicoterapia o è una cosa vicendevole. Si parlano molto, ore e ore. Quando Macron invita a non umiliare la Russia, intende anche il popolo. Sa che Putin si è sentito offeso, respinto e umiliato dall’Occidente". 

 

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