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Fonderia Azovstal, Toni Capuozzo: "Cosa svelano le immagini dell'evacuazione"

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L'82esimo giorno di guerra, quello di lunedì 16 maggio, è stato forse più di tutti gli altri il giorno della fonderia Azovstal: dopo un terrificante e lunghissimo assedio, circa 260 militari sono stati liberati. Alcuni di loro in condizioni drammatiche, raccapriccianti. Ma per l'assedio destinato ad entrare nei libri di storia si è trattato per certo di un punto di svolta, di un momento decisivo.

 

E nella serata dello stesso lunedì 16 maggio si alza il sipario di Quarta Repubblica, il programma condotto da Nicola Porro su Rete 4, dove ovviamente il conflitto la faceva da padrone. Si è parlato del processo al sergente 21enne russo, primo a finire alla sbarra per crimini di guerra, a guerra ancora in corso. Dunque, con i pungenti pareri di Vittorio Sgarbi, si è parlato anche degli Eurovision 2022 e dell'appello di Volodymyr Zelensky a favore della band ucraina, la Kalush Orchestra, poi vincitrice (appello, quello del premier, contestato da più parti).

 

E poi si è parlato di Mariupol, della fonderia, di Azovstal. Ed ecco salire in cattedra Toni Capuozzo, il giornalista e inviato di guerra che offre dei punti di vista tagliati, particolari, a tratti controversi circa quel che sta accadendo in Ucraina. E il sunto del pensiero di Capuozzo sta tutto in una frase: "In queste immagini dell'evacuazione non c'erano le Nazioni Unite, quindi è un accordo tra le parti", spiega. Un accordo, dunque, tra Russia e Ucraina. 

Nel corso del suo intervento, inoltre, Capuozzo commentando l'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato ha tagliato corto: "È una scelta che va a favorire l'escalation". Infine, una macro-considerazione sul conflitto: "Siamo passati dalla volontà di salvare Kiev dalla resa all’aiutare l’Ucraina a riprendersi il Donbass", ha commentato Caustico.

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