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Vauro, feroce sfregio in prima pagina: spie russe in redazione?

Vauro

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Il Fatto quotidiano, forse perché un po' con la coda di paglia, è stato il giornale più duro con il Corriere della Sera e Fiorenza Sarzanini, per la pubblicazione dell'ormai famigerato "report segreto" fatto arrivare dai servizi segreti sulla scrivania del Copasir con i nomi dei (presunti) "putiniani d'Italia". Il giornale di Travaglio è da sempre assai critico con la gestione politica "a senso unico" della guerra da parte del governo, denunciando spesso una informazione filo-ucraina nella quale ogni voce di dissenso viene etichettata come pericolosa fonte di propaganda filo-russa. 

 

 



Per diradare nubi e sospetti sulla nostra intelligence, venerdì pomeriggio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli ha deciso di de-secretare quel report, rendendolo noto agli italiani. Il risultato è una nuova ondata di dubbi, questa volta sullo stesso Corriere, perché in quel report non erano presenti alcuni dei nomi inseriti nell'articolo, a partire dal celebre professor Alessandro Orsini. Chi ha voluto allargare l'elenco? Iniziativa dei giornalisti di via Solferino o, come più probabile, una polpetta avvelenata cucinata magari da qualche agente? E mentre il Fatto ora chiama in causa direttamente Palazzo Chigi, adombrando responsabilità politiche, in prima pagina a sfottere 007 di casa nostra e Copasir ci pensa Vauro, con una delle sue feroci vignette.  



Vauro e il Copasir, guarda la vignetta sul Fatto quotidiano

 

Il disegnatore satirico e la moglie parlano in casa, ma lo fanno in russo. Il carattere cirillico ovviamente è una coltre di nebbia sul senso della vignetta, ma Vauro aggiunte, caustico e polemico: "Per la traduzione rivolgersi al Copasir". E chi avrà orecchie per intendere, intenderà.

 

 

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