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Marmolada, Mauro Corona: "Cosa ho visto sul luogo della tragedia"

Mauro Corona

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Anche Mauro Corona è rimasto scosso dalla tragedia della Marmolada, che a suo dire non si poteva prevenire in alcun modo. “Conosco molto bene il tracciato travolto dal crollo di un pezzo di ghiacciaio - ha dichiarato lo scrittore ‘montanaro’ al Corriere del Veneto - l’ho attraversato almeno quaranta volte, anche con gli sci, con le pelli di foca e i ramponi è bellissimo”.

 

 

“Il ghiacciaio ormai è un po’ impolverato e sporco, ma quanto è accaduto non si poteva prevedere”, ha assicurato Corona, che poi ha aggiunto: “Sabato scorso quel percorso era ancora più affollato e nell’estate 2021, pur con le stesse condizioni climatiche, non era emersa alcuna avvisaglia di ciò che sarebbe potuto succedere”. Lo scrittore è arrabbiato per quanto è avvenuto: “C’è un nichilismo da terzo millennio, un’anarchia che porta la gente a dire: io me la godo, sto bene, sfrutto quello che posso, faccio i soldi e chi se ne frega di chi viene dopo di me. Non abbiamo fatto progetti per le generazioni future, le persone usano e gettano la terra, la natura, l’ecosistema”.

 

 

E adesso viene presentato il conto, sotto forma di tragedie che mietono vittime tra innocenti che volevano semplicemente godersi una giornata in montagna. “Se anche si cominciasse oggi a cambiare registro - ha dichiarato Corona al Corriere del Veneto - ci vorrebbero almeno vent’anni per assistere ai primi miglioramenti, perché ormai c’è lo sfacelo”.

 

 

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