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Federico Rampini: "Euro pari al dollaro, cosa c'è dietro". Uno scenario catastrofico

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"L'euro orma è arrivato alla parità col dollaro". Federico Rampini, partendo da questo dato di fatto, fa una sua analisi sulla situazione attuale a guerra in corso. Il giornalista ricorda come "l'euro solitamente valeva di più del dollaro". Addirittura siamo arrivati anche a 1,25/1,30. Ma la domanda è una: cosa significa tutto questo e quali sono le conseguenze? "Notizie ottime per gli esportatori italiani - premette la firma del Corriere della Sera - che ha così un Made in Italy che costa meno su tutti i mercati dove si vende in dollari, a cominciare dal mercato degli Stati Uniti che è molto grande". Tutto questo aiuta il boom delle esportazioni e il turismo. Però - prosegue - c'è anche un aspetto negativo, dato che le importazioni costeranno di più. In particolare le materie prime che noi paghiamo in dollari, ci costeranno di più. 

 

 

Ma non è il solo dato negativo: "Questo - continua - è un segnale che l'economia europea sta rallentando. Pensate che per la prima volta la bilancia commerciale della Germania è andata in deficit". Risultato? "Questo dollaro che sale rispetto all'euro è anche un segnale che i mercati si aspettano che l'economia europea sia ancora più debole di quella americana". Solo qualche giorno fa Rampini aveva espresso tutti i dubbi sull'Occidente. Colpa dei leader troppo deboli.

 

 

"Putin e Xi Jinping pensano che l'Occidente sia un insieme di nazioni in decadenza. Cina e Russia vedono un Occidente in rovina: Biden litiga con la Corte Suprema. Boris Johnson se n'è andato, Macron ha un governo di minoranza e Scholz è debolissimo". E Mario Draghi non è da meno: "L'idea del leader d'Europa circolava solo in qualche talk-show italiano".

 

 

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