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PiazzaPulita, Meloni nel mirino? Formigli: "Fatto penale gravissimo"

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Di fronte alla minacce, anche Corrado Formigli depone l'ascia di guerra che è solito usare senza soluzione di continuità contro Giorgia Meloni. La vicenda è quella delle minacce firmate Brigate Rosse o presunte tali contro la leader di Fratelli d'Italia. "Meloni come Moro", si leggeva sui muri a Mestre e su alcuni volantini.

E la Meloni, su Twitter, ha commentato: "A Mestre nuove minacce a firma Brigate Rosse. Quando esponenti politici e delle istituzioni usano parole come dovranno sputare sangue contro i propri avversari, poi qualcuno può prenderli in parola. Il 25 settembre confido negli italiani per rispondere alle loro campagne d’odio". Il riferimento della leader FdI - sputare sangue - era ovviamente a Michele Emiliano e alla sua frase che ha scatenato un polverone. 

 

Ma si diceva, Formigli. A PiazzaPulita, nella puntata in onda su La7 giovedì 15 settembre, il conduttore ha espresso "la nostra solidarietà a Giorgia Meloni per il volantino con minacce esplicite verso di lei. La Meloni ha tutto il diritto di dire quello che pensa. Queste minacce sono un fatto penale gravissimo", ha rimarcato Formigli. 

Dopo il messaggio di solidarietà, però, ecco che Formigli riprende a brandire a tempo record la metaforica ascia di guerra. Il suo editoriale, infatti, è interamente dedicato alla Meloni: "Onorevole, se non vuole abolire la legge 194 perché candida militanti anti-aborto?", chiede. Come se candidare militanti anti-aborto equivalga a voler abolire la legge 194: un Formigli, insomma, clamorosamente tendenzioso.

 

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