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Alan Friedman boccia già Bonaccini: "Pensa basti questo?"

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Dopo Enrico Letta, anche Stefano Bonaccini farà una brutta fine? La profezia nera (anzi, rosso cupo) è di Alan Friedman, che in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, ascolta in silenzio le riflessioni sulla "nuova sinistra" di Fausto Bertinotti, Michele Emiliano e Tommaso Cerno, tutti molto critici con il segretario uscente e le strategie fallimentari che hanno portato il Pd al 18 per cento. 

 

 



"Noto che il nuovo candidato per la successione a Enrico Letta, Bonaccini, anche lui come Massimo D'Alema e come Emiliano è uno di quelli che pensa che basta rimettersi di nuovo insieme a Giuseppe Conte e al M5s e tutto andrà bene - esordisce Friedman, sopracciglia alzata e sguardo perplesso -. Io non ci credo, credo che nel momento in cui il Pd si arrenda a questi populisti confusionari che hanno un tema, il reddito di cittadinanza, e semmai un altro, essere filo-putiniani, e cercare demagogicamente di andare in giro a dire, come fa Conte, 'io non finanzio più le armi per l'Ucraina e i soldi andranno a voi, famiglie e imprese'... Tutta questa demagogia molto cheap...".



Friedman e Bonaccini, guarda il video di L'aria che tira su La7
 

 

"Io credo che questa è una ricetta vincente per Conte, che ha dimezzato il voto dei 5 Stelle negli ultimi 5 anni", sentenzia sarcastico Friedman, mai tenero coi 5 Stelle. E che intravede l'ombra del complotto al Nazareno: "Evidentemente qualcuno nel Pd contro Letta, si sospetta D'Alema unico che non ha aperto bocca dopo il voto, che non ha commentato. Sarebbe interessante chiedere a Emiliano se lui è amico con D'alema adesso e se lui e D'Alema sono tutti e due d'accordo a fare una fusioni con Conte e i populisti e la carcassa del Pd". "D'Alema ormai è il passato, anche chissenefrega", chiosa la giornalista del Corriere della Sera Maria Teresa Meli, visibilmente spazientita. A giudicare da come sta partendo la telenovela Pd, c'è da preparare i popcorn.

 

 

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