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Formigli in versione psicologo: "Meloni? Sprezzante e aggressiva, lavori su se stessa"

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Corrado Formigli non perde occasione per attaccare Giorgia Meloni. E il botta e risposta tra il presidente del Consiglio e i giornalisti in conferenza stampa sono un'occasione ghiottissima per il conduttore di PiazzaPulita. Meloni - esordisce - dovrebbe "ricordarsi che rappresenta un'istituzione". Non è una novità che la leader di Fratelli d'Italia da tempo non si presenta negli studi del suo programma di La7. La polemica è nota e Formigli non perdona: "Lei non vuole venire nella mia trasmissione e non risponde ai miei giornalisti. Se decidi di aprirti alle domande, poi devi dare spazio a tutti, non solo a pochi colleghi collaudati le domande sono tutte lecite e il premier deve rispondere, sempre. Si è insediata da poco e deve farsi le ossa, lavorare un po' su se stessa, per non risultare sprezzante o aggressiva". 

 

 

Ecco allora che raggiunto da La Stampa, Formigli torna su "il" presidente del Consiglio al maschile. "Del resto, se vuole farsi chiamare 'il presidente del Consiglio', in modo neutro, perché rappresenta un'istituzione, allora anche lei deve essere istituzionale. E rispondere alle domande senza dare in escandescenze. Basta anche un educato no comment". E invece la Meloni ai cronisti che le chiedevano di tagliare l'introduzione sulla legge di Bilancio ha risposto eccome: "Non mi pare si possa dire che non siamo disponibili. Mi ricordo che in altre situazioni siete stati molto meno assertivi, disponibili". E ancora: "Mi dite di tagliare l'introduzione? Ma questa è una legge di Bilancio, penso che nessuno si aspetti che presentiamo una legge di Bilancio in 4 minuti. Siamo persone serie, le cose le voglio spiegare". 

 

 

Quanto basta a scatenare nuovamente il giornalista che afferma: "Senza dubbio quando c'era Draghi il clima era più soporifero e le domande dei giornalisti non particolarmente ficcanti, su questo Meloni ha ragione. Ma va anche detto che i motivi di polemica erano molti meno". Il motivo? "Questo governo è partito con la norma sui rave, il blocco dei migranti e la polemica con la Francia, il reintegro dei medici No Vax, ora lo stop al reddito di cittadinanza: è normale che ci sia una dialettica più effervescente. Poi il rapporto dei giornalisti con Meloni è più diretto, c'è una conoscenza e una consuetudine diversa".

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