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Vittorio Feltri, dopo la morte: "Cosa si fa in paradiso? Preferisco l'inferno"

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Vittorio Feltri più schietto che mai. Ospite de I Lunatici, programma in onda su Rai Radio2, il direttore editoriale di Libero non si sottrae alle domande di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Prima curiosità? Il rapporto con le donne: "Se piaccio, non me ne sono mai accorto. Sono sposato con una donna che mi ha salvato la vita. Siamo sposati da 55 anni. Qualche distrazione me la sono presa anche io, come tutti. Non si è trattato di tradimenti autentici ma di diversificazioni".

 

 

Un concetto ben diverso dalle corna per Feltri, che tiene a precisare: "Il tradimento autentico è quando uno si innamora, lascia la moglie e i figli, va da un'altra parte. Sono cose che bisogna evitare perché non servono. Io queste cose le ho sempre evitate e sono ancora con mia moglie, con la quale mi trovo benissimo". Eppure le scappatelle non sono state un mistero, neanche per la sua dolce metà: "Qualche volta mia moglie mi ha beccato e si è anche molto arrabbiata".

 

 

Ma le donne non sono il suo unico pensiero. Arrivato a 79 anni è la morte a balzargli in continuazione alla mente: "Ci penso spesso, anche perché sono vecchio". Non a caso Feltri ammette di guardare "tutti i giorni i necrologi e dopo i 75/76 anni i morti fioccano che è una meraviglia". Cosa c'è dopo la morte? Semplice: "Assolutamente niente. Quelli che parlano del paradiso mi fanno sorridere. Pensi a quanti miliardi di persone si ritroverebbero in paradiso. E poi cosa si fa in paradiso? Si fanno tutto il giorno le lodi al signore. È una cosa che io voglio evitare. In paradiso non conoscerei nessuno. Preferirei l'inferno". 

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