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Papa Francesco "soffre. Le dimissioni...". Indiscrezione dall'arcivescovo

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L'ipotesi di dimissioni è sul tavolo. A gettare una luce sinistra sul 2023 di Papa Francesco è l'arcivescovo Timothy Broglio, presidente della conferenza episcopale degli Stati Uniti, che a Repubblica conferma. "Il Santo Padre soffre". "Forse la possibilità di un ritiro sarebbe più fattibile adesso che non c'è più il Papa emerito, ma questo ovviamente è pura speculazione perché non ho idea cosa ne pensi Papa Francesco. Anzi ho visto che ha appena fatto una riorganizzazione del vicariato di Roma: mi sembra uno che va avanti. Però ho visto anche la difficoltà, il fatto che non celebra: sono tutti elementi di un lavoro pastorale normale che mancano. Ma ovviamente è sempre lui che decide se ha le forze di continuare o no". 

 

 

 

Uno dei nodi da affrontare nei prossimi mesi riguarda proprio Papa Ratzinger, scomparso lo scorso 31 dicembre. C'è chi ne chiede a gran voce la beatificazione immediata: "Santo subito? Credo che in futuro certamente il processo inizierà. Ma penso anche e, se posso osare, credo che Papa Benedetto sarebbe d'accordo con me, che queste cose maturano con il tempo. Non ho dubbi che Joseph Ratzinger sia in cielo ma mi sembra che la Chiesa ha i suoi tempi, i suoi metodi per fare un processo normale, dare tempo di studiare il caso, e anche vedere se ci siano miracoli da attribuire alla sua intercessione. Mi sembra un po' presto per tutto questo".

 

 



L'ex segretario particolare di Ratzinger, padre Georg Ganswein, è stato particolarmente duro con Francesco. "Confesso che non ho letto quello che ha detto, ma penso che se abbiamo critiche da fare al Santo Padre non bisogna farle tramite i mass media ma direttamente a lui personalmente - spiega Broglio -. E considero monsignor Ganswein come un amico. Ci sono tensioni tra, diciamo, progressisti e conservatori. Forse ci sono sempre state ma mi sembrano molto più evidenti adesso. Vediamo alcuni vescovi tedeschi che vanno avanti con il percorso sinodale, e con questo certamente io non posso essere d'accordo, sarebbe una fonte di tensione. Ma ci sono critiche anche dall'altra parte, che possono essere anche esagerate. Sì, bisogna riconoscere che ci sono tensioni".

 

 

 

"Credo che papa Francesco ci abbia insegnato molto - conclude l'arcivescovo americano -. Bisogna dare la possibilità a tutti di esprimere i propri pensieri, e allo stesso tempo bisogna cercare anche di ridurre l'amarezza che sentiamo a volte: difficile immaginare che queste siano persone della Chiesa, che prima di tutto è una comunione di amore. Possiamo non essere d'accordo, però bisogna cercare la maniera di esprimere le critiche in una maniera fraterna, caritatevole ed evitare questa asprezza che spaventa". 

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