Roberto Saviano è andato all’attacco del governo presieduto da Giorgia Meloni in merito alla strage di migranti che si è consumata a Cutro. Lo scrittore è convinto che si potevano salvare tutti e che la premier è forse troppo “indulgente con la propria coscienza”. Intervistato da La Stampa, Saviano ha affermato che sulle coste calabresi è naufragata “l’idea edulcorata che qualcuno coltivava su questo governo”.
Cutro, il documento che svela le menzogne della sinistra
Spara a palle incatenate, Repubblica. Il bersaglio, sai la novità, è il governo Meloni, “Le Regole d...“Chi si aspettava un cambio di rotta - ha aggiunto - rispetto alle bestialità pronunciate in campagna elettorale deve fare i conti con un esecutivo che ha sfidato il ridicolo col decreto anti-rave, ha gestito malissimo il caso Cospito e ora, di fronte a decine di persone morte in mare a 100 metri dalle nostre coste, non è capace di abbassare la testa e dire: mi dispiace, ci dispiace, non accadrà più”. Lo scrittore ha almeno riconosciuto che il governo non ha voluto la strage di Cutro, ma al tempo stesso la ritiene conseguenza “delle dichiarazioni e delle promesse di Meloni, Salvini e Piantedosi. Sono le loro parole che diventano azione politica”.
Ong smentita dalla Guardia Costiera: "Non abbiamo riattaccato il telefono, le prove"
"Il primo sos viene inviato alle 2.28 dell’11 marzo da Alarm Phone che ha ricevuto la chiamata dall’imb...Inoltre Saviano ha affrontato il tema delle Ong, spiegando perché - a suo dire - diano fastidio al governo: “Sono odiate da chi, come l'esecutivo, vuole costruire un racconto alternativo della realtà, perché sono testimoni di quel che accade nel Mediterraneo e in Libia. Di fronte alle immagini, ai video, ai dati raccolti, crolla ogni racconto sui migranti che vengono a rubare il lavoro agli italiani e a delinquere. A Steccato di Cutro sono morti tantissimi bambini, ma non si deve dire perché le bare bianche stridono con il racconto dei neri palestrati con cui Salvini e Meloni hanno insozzato i social media, condizionando l'opinione pubblica”.