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Levi, l'affondo di Sgarbi: "Neanche un elefante...". Il suo più grave errore

 Vittorio Sgarbi

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Vittorio Sgarbi affonda Riccardo Levi che si è dimesso da commissario straordinario dell’Italia alla Fiera del Libro di Francoforte dopo che Libero ha scritto della sua scelta di affidare la comunicazione della Buchmesse a un'agenzia in cui lavora il figlio Alberto: "Nonostante la gentilezza e la grazia del suo fare, Levi in realtà ha fatto alcuni errori nei quali si è mosso con la grazia di un elefante". Il sottosegretario alla Cultura commenta così con l’Adnkronos la lettera di dimissioni che Levi ha consegnato ieri pomeriggio nelle mani del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. "Ci sono stati una serie di episodi - osserva Sgarbi - Prima al Salone del Libro ha fatto un’azione contro Carlo Rovelli che era un’azione politica che poteva sembrare ’di destra' ma che nessuno di noi gli aveva chiesto. Poi oggi leggo che qualcuno si è accorto che ha nominato per la Buchmesse l’ufficio di comunicazione in cui lavora suo figlio: questa serie di coincidenze, legate a una mancanza di furbizia che gli si è ritorta contro, l’hanno obbligato a fare marcia indietro".

 

 

Il modo di procedere di Levi, "non denota una grande capacità di dialogo che sarebbe necessaria per interloquire con il governo", infierisce poi Sgarbi. Che riporta un episodio recente in cui ha incontrato il presidente dell’Aie: "Venne a trovarmi e discutendo della realizzazione del padiglione dell’Italia alla Fiera di Francoforte ci disse che aveva già scelto Tito Boeri, senza alcuna apertura al dialogo su altre eventuali figure. Io avevo pensato a Gaetano Pesce, ma lui è stato irremovibile dicendo che aveva già scelto Tito Boeri". In sostanza, "con questa serie di atteggiamenti poco dialoganti, si è trovato in una situazione che lo ha indotto a dimettersi", sottolinea il critico d'arte. "Io credo che sia la conseguenza di una serie di posizioni assunte in modo autocratico, che non mi pare che sia il metodo migliore per dialogare con il ministero di riferimento". C’è già qualche idea su chi possa essere il nuovo commissario? "Il prossimo non dovrà obbedire alla destra ma agire in modo dialogante".

 

 

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