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Renzi come Travaglio, il miracolo al contrario di Elly Schlein: come si fa sbertucciare

Brunella Bolloli
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Una mattina mi son svegliata e... Cara Elly, hai fatto il miracolo. Neanche fossi San Gennaro, sei riuscita dove nessuno finora aveva osato. Mettere insieme due che più distanti di così non si può: l’ex premier Matteo Renzi, direttore del Riformista, e Marco Travaglio, fondatore e direttore del Fatto Quotidiano che del rottamatore di solito verga pagine grondanti inchieste, sfottò e di cui la cosa più gentile che ha scritto di recente è che «Renzi prende i soldi da un tagliagole» in riferimento alle conferenze stampa del senatore in Arabia Saudita, oppure che «è un caso umano». E l’altro deve averlo querelato così tante volte in questi anni che forse pure i suoi avvocati hanno perso il conto.

 

 


Insomma, Renzi contro Travaglio e viceversa: botte da orbi in tv e sulla carta, eppure, ecco ieri, a leggere gli editoriali dei due c’era davvero da credere che si fossero telefonati la sera prima per concordare la linea: stessi concetti, stesso attacco alla sinistra che prova a smontare il governo Meloni puntando su indagini farlocche o spargendo terrore su un presunto pericolo fascista, anziché fare un’opposizione seria. Passaggi quasi in sincrono, nei due articoli di fondo, seppure sviscerati in modo diverso. Certo, Travaglio non rinuncia a pungere un esecutivo «di buoni a nulla capaci di tutto», è l’incipit. «Ma chi li paragona al fascismo», prosegue, «fa loro un favore e un complimento, perché Mussolini era capace di tutto, ma purtroppo riunì attorno a sé il meglio della cultura fascista e nazionalista e diverse eccellenze del mondo liberale e cattolico».

 

 

E, più in basso, in versione filo-grillesca, sculaccia «la sinistra politico-mediatica» perché «se avesse investito le energie spese nella caccia alle camicie nere per denunciare la guerra ai poveri...». Renzi, che i grillini non li vuole vedere neanche in cartolina e non perde occasione per infierire su di loro, ha intitolato il suo editoriale “Giorgia e il suo miglior amico”. Perché Giorgia è piena di amici, dice: «Gli Enrico Letta, i Roberto Saviano, le Michela Murgia lavorano a tempo pieno per fare di lei il perno della politica italiana». E pure la Schlein sta dando una mano. Il primo miracolo, quello di mettere (quasi) d’accordo Renzi e Travaglio l’ha già fatto... 

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