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Olivia Paladino, crac-economico: un solo modo per salvarsi

Adriano Talenti
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Dici Hotel Plaza a Roma, e pensi a quel tempio dell’ospitalità Capitale, più di centocinquant’anni e varia umanità passata nei suoi augusti saloni e tra le sue camere. Ed è per questo che, spesso, quel luogo così romano ma anche così internazionale si è intrecciato con la storia dei suoi più illustri frequentatori. Basti pensare all’epopea di Gianni De Michelis, che proprio in quel plesso vide scrivere quelle pagine della propria biografia politica che conquistarono l’immaginario collettivo. Oggi, invece, l’hotel Plaza, per una singolare nemesi, si intreccia, guarda un po’, per quanto in via molto indiretta con il racconto di Giuseppe Conte. Già, perché vuolsi che il prestigiosissimo albergo sia di proprietà di Giuseppe Paladino, padre di Olivia, compagna del leader pentastellato. Quel che andremo a raccontare rientra soltanto in quella parte della politica che si fa romanzo di colore, certo, ma tant’è.

LA FILIERA
Comunque, il giornale online Affaritaliani.it ha tirato fuori che la gestione della struttura continuerebbe a non navigare in ottime acque. Tema non di oggi, ma di cui la testata fornisce un aggiornamento. «La gestione del prestigioso albergo di via del Corso – scrive Affaritaliani - è in capo alla Unione Esercizi Alberghi di Lusso (Ueal), di cui il 92,6% fa capo alla Immobiliare di Roma Splendido, a sua volta detenuta dall’Archimede immobiliare, a sua volta della Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio di Olivia Paladino e della sorella Cristiana». Secondo il giornale online, i numeri di Uel, nel 2022, «hanno segnato una perdita di oltre 4,5 milioni di euro, dopo quella di 1,8 milioni del precedente esercizio e pur a fronte di ricavi in lieve progresso anno su anno da 2,2 a 2,5 milioni, nonostante l’hotel causa pandemia sia stato chiuso per i primi 5 mesi dello scorso anno».

 

 


QUADRO NERO
E ancora, spiega Affaritaliani, «la perdita è stata rinviata a nuovo e, sommandosi a quella accumulata negli anni precedenti e finora non ripianata di 28,2 milioni ha determinato così un patrimonio netto negativo per 10,8 milioni a fronte di debiti per quasi 41 milioni di cui 12 milioni verso il fisco».
Dunque una situazione debitoria assai complicata. Di fronte alla quale, comunque, parrebbe esistere una via d’uscita, una fusione con la Olivia Paladino e il leader del M5S Giuseppe Conte controllante Immobiliare Roma Splendido «titolare dell’immobile dell’albergo». Questo, secondo Affaritaliani, «porterà in dote un patrimonio netto di 260 milioni».

 

 

E ancora: «Ciò detto il revisore Massimo Agostini a proposito del bilancio 2022 di Uneal non ha però espresso il giudizio di congruità su alcune poste contabili». E questa, dunque, è un’altra pagina di un racconto dell’hotel che, sul piano della situazione finanziaria, non ha visto anni recenti molto sereni. Ma l’epopea imprenditoriale tra Cesare Paladino e il Plaza ha anche visto un capitolo giudizario. Il “quasi suocero” di Conte, infatti, era andato a giudizio con l’accusa di non aver versato circa due milioni di euro di tasse di soggiorno tra il 2014 e il 2018. Nel novembre del 2019, dunque, aveva patteggiato una condanna ad un anno e due mesi di reclusione, pena sospesa. Successivamente, però, il giudice aveva revocato la sentenza. Che però in seguito è stata confermata dalla Cassazione. Storie e vicende rispetto alle quali, ovviamente, Conte è del tutto estraneo. Ma chissà quali strepiti, nel mondo pentastellato, se questioni simili avessero riguardato un avversario politico. 

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