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Andrea Purgatori, Nicola Porro: "Ho fatto due telefonate. E ho capito come è morto"

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La morte di Andrea Purgatori è un caso. E lo è da quando la famiglia ha presentato un esposto in procura a Roma, in seguito al quale sono stati iscritti nel registro degli indagati due medici che lo avevano curato negli ultimi suoi due mesi di vita. Una vicenda oscura, inquietante, sulla quale sono chiamati a far luce gli esami che si terranno la prossima settimana, tra Tac e autopsia.

La famiglia, in breve, accusa i medici di aver sottoposto il giornalista a radioterapia per una metastasi cerebrale che, in verità, non ci sarebbe stata (a Purgatori era stato diagnosticato un tumore ai polmoni).

E ora, sulla vicenda, piove un interessante articolo di Nicola Porro, il quale spiega: "Sulla vicenda relativa alla morte di Andrea Purgatori, ho fatto il mio mestiere di giornalista: ha fatto un po’ di telefonate e ho capito esattamente che cosa purtroppo è successo".

 

Dopo un lungo e articolato resoconto, con date ed avvenimenti, Nicola Porro arriva alle conclusioni: "Il punto fondamentale è che la sua era una malattia tremenda in uno stato avanzato. Qualcuno ha pensato che questa si fosse diffusa in altre parti del corpo e quindi ha adoperato terapie che probabilmente hanno aggravato le condizioni di Andrea. Dall’altra parte, quello che lui aveva era comunque una cosa mostruosa. Insomma, il punto non è chi l’ha ucciso. È stata la malattia ad ucciderlo. Ci sono state valutazioni diverse sulla diffusione di questa malattia e ci sarà un’inchiesta così da vedere cosa effettivamente sia successo", conclude Nicola Porro.

 

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