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Annamaria Bernardini de Pace: "Il tradimento di Torino? Lui lo sposerei subito"

Hoara Borselli
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«Cristina Seymandi non la difenderei mai. Difenderei Massimo Segre tutta la vita, anche gratis». Inizia così la nostra chiacchierata con Annamaria Bernardini de Pace, riconosciuta tra i migliori avvocati italiani e specializzata nelle cause di famiglia. Spesso contestata per le sue posizioni coraggiose e controtendenza, non ha paura di prendere pubblicamente posizioni “scomode”. Anche sulla vicenda del pubblico tradimento di Torino, ha le idee molto chiare e contesta, a suo dire, l’ipocrisia delle femministe che si sono schierate a difesa di Cristina.

 

 

 

Avvocato, secondo lei esiste un diritto di vendetta che può essere esercitato anche in pubblico come accaduto nella vicenda di Torino?
«No, secondo me non esiste un diritto di vendetta, esiste casomai un bisogno di punizione. Nello specifico della vicenda di Torino, a mio avviso Massimo Segre non ha messo in campo una vendetta bensì un bisogno insuperabile di chiarezza. Nell’ambito di una festa privata ha radunato gli amici che facevano parte della vita sua e di Cristina per raccontare loro tutto ed evitare di affidarli alla narrazione di Cristina, ipotizzando che lei non sarebbe stata del tutto sincera. E io non penso di sbagliare dicendo questo perché chi tradisce non è mai sincero. Per tradire la menzogna è necessaria».

Non ha quindi ravvisato in questo gesto plateale di Massimo Segre alcuno scopo che la notizia diventasse virale esponendo Cristina alla pubblica gogna?
«No, non penso che lui immaginasse potesse diventare virale. Ha colto semplicemente l’occasione per chiarire una vicenda della quale era stato messo al corrente probabilmente da un amico, anche se pare che siano stati proprio i figli di Massimo a farlo».

C’è un passaggio nella lettera che Massimo Segre ha letto, nel quale spende belle parole per la figlia di Cristina, definendola meravigliosa. Non pensa, alla luce di ciò che è accaduto, di averle involontariamente fatto del male? Possibile non ci abbia pensato?
«No, lui questa cosa non l’ha messa in conto. Quando una persona è tradita è totalmente devastata, se ama è totalmente governata dal dolore. Questo vale anche nel campo del lavoro e dell’amicizia. Se tu hai una fiducia categorica senza possibilità di discussione in una persona, il tradimento non è soltanto un calcio in faccia, è un calcio nel cuore e nel culo. Non riesci a pensare ai figli degli altri, giustamente pensi a te stesso. Del resto lui non è che ha fatto di più di quello che aveva già fatto lei. La figlia prima o poi avrebbe saputo che la madre tradiva. La colpa è sempre del traditore e non di chi rivela il tradimento».

Lei quindi non è dell’ idea che i panni sporchi si debbano lavare in casa? Soprattutto quando si tratta di vicende private e delicate?
«No! Questa frase mi ha sempre fatto schifo. Sono contro l’ipocrisia. Io trovo anzi che il fatto che lui abbia rotto la tradizione del “piemontese falso e cortese”, sia una cosa socialmente utile».

Addirittura utile. Perché?
«Perché se tutto questo fosse successo a Napoli, Bari, Roma non avrebbe creato tutto questo casino. A Torino lo crea molto di più e aggiungo che l’amico che ha fatto girare il video si è reso conto dell’importanza storica e sociale di questo gesto. Secondo me è stato anche positivo».

Perché cosa ha Torino di diverso dalle altre città?
«A Torino è tutto chiuso, non esce niente. Io ho seguito molte cause a Torino e deve sapere che c’è l’abitudine da parte dei genitori, prima di un matrimonio, e prima di approvarlo, di fare indagini approfondite sullo sposo e sulla sposa».

Io Massimo Segre l’ho trovato geniale.

«Lo sposerei all’istante perché è un uomo che mi dà fiducia, perché intelligente, creativo. Un uomo onesto che sente il dolore del tradimento, che si indigna per la mancanza di rispetto della fiducia, che non si vergogna di dire di essere un cornuto come la maggior parte degli uomini. Avrà notato che la maggior parte delle donne che si sono pubblicamente schierate, hanno definito il gesto di Massimo una gravissima forma di violenza ai danni di Cristina. Questa solidarietà alla traditrice è uno schifo. Secondo me queste sono tutte donne con la coda di paglia. Se questa identica sceneggiata l’avesse fatta una donna, oggi, questa donna ,arriverebbe a diventare Presidente della Repubblica, portata a braccio da tutte le donne d’Italia. È così perché le donne in Italia, diversamente dai paesi europei più avanzati, proteggono le donne solo perché sono donne, non perché sono nella ragione e nel torto».

Così rischia di essere accusata di andare contro le donne?
«Deve pensare che quando io ho iniziato la mia professione, il mio studio legale è stato il primo, in Italia, composto solo da donne. Avevo solo un uomo, segretario».

Per scelta?
«Per 10 anni io ho avuto il 95 per cento di clienti femmine, ho sempre difeso le donne perché negli anni ’80 le donne erano trattate come delle babysitter di lusso. Adesso il mondo è cambiato e difendo il 70 per cento degli uomini che sono oggi le vere vittime».

Gli uomini vittime delle donne?
«Esattamente così. Oggi le donne sono capaci, intelligenti, furbe, cattive, anche molto più degli uomini. Oggi le donne fanno tutto ciò che prima non sapevano fare. Pensi che arrivano in ufficio da me con pacchi di documentazione, sanno già come provare il tenore di vita, mentre quarant’anni fa non sapevano neanche in che banca, il marito, avesse il conto corrente. Ora dirò una cosa che fa incazzare tutte le femministe».

Quale cosa? Facciamole incazzare.
«Le donne non hanno più bisogno di essere difese, ognuna si deve difendere da sola».

Cosa risponde alle femministe incazzate che le mostrano i numeri dei femminicidi in Italia?
«Rispondo che una donna oggi dovrebbe sapere che c’è questo rischio. Io stessa che non sono più una ragazzina ho paura a uscire la sera da casa da sola. Questo perché siamo circondati da immigrati irregolari. Lo attestano i numeri. Il 40 per cento delle aggressioni sessuali e dei femminicidi è per mano di stranieri. Arrivano senza mogli, senza donne hanno bisogno di soddisfare i loro istinti sessuali. A Milano ho paura di uscire la sera».

 

 

 

Lei ha dichiarato che laddove Cristina Seymandi dovesse intentare una causa per diffamazione sicuramente la perderebbe. Come fa ad esserne così certa?
«Cristina ha tutto il diritto di intentare una causa, per diffamazione ma sono certa possa perderla. Primo perché non è stato Massimo a far girare il video; secondo lui l’ha detto nell’ambito di una cerchia di amici. È vero che bastano tre persone per la causa di diffamazione, ma lui ha spiegato il motivo per cui lo ha fatto».

Parliamoci chiaro, Cristina si era già auto diffamata se è vero che l’aveva tradito più volte. Se Cristina Seymandi chiedesse di essere difesa da lei?
«Non lo farei mai. Difenderei Massimo tutta la vita perché ciò che ha fatto ha un valore nobile e non è un valore bieco. Tradire è bieco, chiarire e raccontare il tradimento, in qualunque modo tu lo faccia, è un gesto nobile. Lui in tribunale può sempre far valere l’“exceptio veritatis”».

Ovvero?
«Io non ti ho diffamato ma ho semplicemente detto la verità e te la dimostro. Per cui quello che ho detto non ti può diffamare dal momento che tu hai già diffamato me tradendomi apertamente».

Secondo lei avvocato, il tradimento è debolezza?
«Debolezza? Il tradimento non è mai debolezza, è forza. Bisogna avere il coraggio di essere cattivi, di fare male a un altro, di viverti qualcosa che volontariamente all’interno di una coppia sai che non sarebbe dovuto esistere. Quando tradisci hai la forza di infrangere la fiducia dell’altro. Ma quale debolezza? Ci vuole un coraggio pazzesco».

Cristina Seymandi ha detto che ha le prove per dimostrare che anche lei sarebbe stata tradita da Massimo e forse anche prima.

«Va bene, ma non è che se uno viene tradito ha il pass per il tradimento di risposta. Io ribadisco che difenderei Massimo tutta la vita, anche gratis. Del resto ho detto che oggi preferisco difendere gli uomini».

Cosa risponde a questo luogo comune: “gli uomini tradiscono più delle donne”?

«Ormai deve essere messo nel dimenticatoio: le donne tradiscono forse molto più degli uomini, ma sono molto più furbe, più accorte, più intelligenti. E riescono spesso ad avere relazioni con altre donne senza che nessuno in famiglia, soprattutto il marito, se ne accorga. Anzi, tranquillizzando chiunque». 

 

 

 

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