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Vittorio Feltri smaschera le femministe: "Per l'iraniana massacrata nessuno insorge"

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"Urge disconnetterci dal web per riconnetterci alla realtà". Parola di Vittorio Feltri che risponde a una lettrice in merito al rapporto con i social. Intervenuto nella quotidiana "Stanza", il direttore editoriale del Giornale non nasconde che "siamo peggiorati" e non risparmia nessuno. "Giovani e vecchi, siamo diventati un popolazzo di guardoni".

Un esempio è la strage di Mestre per cui in diversi, invece che aiutare i soccorsi a tirare fuori dal pullman le vittime, hanno preferito filmare la scena col telefonino. "Urge una presa di coscienza. Disconnetterci dal web per riconnetterci alla realtà, al fine di non smarrire in modo irreversibile la nostra umanità, o quel che ancora ne resta. L’esubero di video di eventi sanguinari, drammatici e nefasti, paradossalmente, ci infonde la percezione che quello che vediamo non sia realistico ma più cinematografico. Forse da qui la nostra presa di distanza".

 

 

Ma i casi di voyeurismo sono numerosi. Basti pensare al filmato che mostra un ragazza iraniana picchiata selvaggiamente in metropolitana dalla polizia morale per non avere indossato correttamente il velo. "Eppure nessuna femminista insorge, come se le donne non fossero tutte uguali, come se una iraniana valesse meno di una europea, oppure occidentale in generale - tuona Feltri -. Prova a togliere la vocale 'a' sostituendola con una 'o' e vedrai scatenarsi l’orgoglio femminista. Quando poi una fanciulla viene trucidata poiché ha una ciocca di capelli fuori posto, ecco che le femministe nostrane diventano come quei nonni" davanti ai cantieri. Quelli che "rimanevano fermi a osservare i lavori in corso, al bordo dei cantieri".

 

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