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Alessandro Di Battista, il "mullah" diventa martire: "Libero vuole intimorirmi"

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Il "mullah Dibbah" risponde alla prima pagina di Libero. Già, in perfetto stile-mullah, ecco la video-replica di Alessandro Di Battista alla nostra testata, in cui il titolo di apertura di oggi - "Il mullah Dibbah", appunto - era dedicato a lui. La ragione? Il video dell'ex grillino in cui inveiva e attaccava "Israele terrorista" che spopola in Medio Oriente: sottotitolato in arabo, ha fatto condivisioni-record nei paesi islamici. Come abbiamo sintetizzato... dalle cinque stelle alla mezza luna.

Il video in questione ritraeva Dibba a DiMartedì, dove ha speso parole durissime, a tratti agghiaccianti, contro Israele per la controffensiva nella Striscia di Gaza dopo l'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. E così ecco un nuovo video, postato sui suoi canali social da Di Battista in persona: "Insieme stiamo facendo controinformazione, per spezzare la narrazione così vigliacca sui mainstream. I numeri che stiamo facendo sono importanti", premette con volto tirato, come se fosse in missione.

Dunque, eccolo mostrare la nostra prima pagina. "Questa è la prima pagina di Libero, è uscita stamattina. Libero è un importante quotidiano italiano. Lo spazio principale in prima pagina", aggiunge con sarcasmo. Poi, la sparata. Grottesca. "Qual è l'obiettivo di questi articoli, di questi titoli: intimorirmi, ma non ci riescono. Magari in passato mi davano fastidio, adesso no, il contrario: non mi toccano ma mi danno più voglia di denunciare il crimine contro l'umanità dello stato di Israele", scandisce Dibba. Già, vorremo "intimorirlo". Fa il martire, insomma, quando l'intento della nostra prima pagina non era certo intimorire. Ma mostrare. E far riflettere: l'odio di Dibba contro Israele spopola nel mondo islamico. In quel mondo che si stringe al fianco di Hamas e si raccoglie nell'odio contro Tel-Aviv. Un fatto, piuttosto inquietante. Nessun tentativo di intimidire, ovviamente.

Tant'è, l'ex grillino riprende: "Invece che fare titoli su 2.470 bambini morti, alcuni giornalisti fanno i titoli del genere per intimorirmi. Ma non ce la fanno: ogni volta che vedo le immagini da Gaza fatico a dormire, sento una rabbia dentro", aggiunge. Dunque altri lunghi minuti di filippica, di attacchi indiscriminati ad Israele: "Vendetta ignobile", "carneficina", "crimini contro l'umanità" e via discorrendo. Dibba fa un passo in più: da mullah a martire. Almeno nella sua testa.

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