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Polmoniti in Cina, "noduli polmonari": cosa non torna

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Il boom di polmoniti sospette? "Abbiamo continuato a prestare attenzione alla diagnosi e al trattamento dei bambini in un periodo di alta incidenza di malattie infettive". Lo hanno assicurato i funzionari della Commissione sanitaria nazionale cinese, in un'intervista all'agenzia di stampa statale Xinhua, pubblicata dopo che l'Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto alla Cina di fornire "dettagliate informazioni epidemiologiche e cliniche, nonché risultati di laboratorio", sull'aumento di malattie respiratorie e sui focolai di polmoniti segnalati nei bimbi.

L'autorità sanitaria del gigante asiatico spiega di aver dato indicazioni a livello locale, allertando i centri di assistenza primaria, così da migliorare la capacità di diagnosi e cura e l'efficienza nell'identificazione e nell'adeguata gestione dei casi gravi. Secondo molti esperti l'emergenza globale Covid è nata proprio perché nel novembre del 2019, esattamente quattro anni fa, Pechino decise di minimizzare i dati sui contagi e i focolai nascondendo la verità alla comunità internazionale. Una verità drammaticamente esplosa poche settimane dopo, sotto forma di pandemia.

Nel frattempo invita alla cautela il virologo Roberto Burioni, riguardo alle prime notizie emerse riguardo all'aumento di malattie respiratorie nei bimbi. "Ho fatto l'errore di fidarmi - titubante - dei cinesi a inizio 2020, non lo ripeterò questa volta", ragiona l'esperto, postando via X anche le informazioni diffuse da ProMed, programma per il monitoraggio delle malattie emergenti dell'International Society for Infectious Diseases (Isid).

Nella nota si prospetta l'ipotesi che possa essere in corso un'epidemia diffusa di una malattia respiratoria non diagnosticata in diverse aree della Cina (poiché Pechino e Liaoning sono distanti quasi 800 chilometri), ma si aggiunge che è troppo presto per prevederne l'evoluzione. L'autore del mini report riporta notizie di ospedali pediatrici di diverse aree del Paese super affollati, scuole svuotate e lezioni cancellate e genitori preoccupati. E di una persona di Pechino che racconta di bambini ricoverati che non tossiscono e non hanno sintomi se non febbre alta e "molti sviluppano noduli polmonari". A questo proposito Burioni precisa: "Le comuni infezioni virali dell'infanzia non causano polmoniti o 'noduli polmonari', e promette aggiornamenti. 

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