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Chiara Ferragni, il magistrato: "Chi mi ha fatto vedere quel video"

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Potrebbe essersi inguaiata con le proprie mani, Chiara Ferragni. Prima, ovviamente, con la campagna di beneficenza poco trasparente condotta insieme alla Balocco sui pandori. E poi con il video di scuse, seguito allo scandalo social e mediatico. 

A rivelarlo al Giornale è una autorevolissima fonte dell'inchiesta. Premessa: "il fascicolo è una necessaria conseguenza dell’esposto-querela di un paio di associazioni di consumatori - scrive il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti -. A far rizzare le antenne agli inquirenti è stato infatti il video in cui Chiara Ferragni si scusa della (finta) beneficenza". Quel video, spiega la fonte, "me lo ha fatto vedere mio figlio". Ed è qui, sottolinea ancora il Giornale, che l’inquirente, "che ha diversi lustri di carriera alle spalle, ha sentito puzza di bruciato".

 

 

 

Tutto troppo perfetto, dai toni dimessi all'abbigliamento e la voce rotta, tutto troppo studiato". All'inquirente viene il dubbio che la Ferragni si sia consultata con un avvocato, prima di pubblicare quel video di scuse, in cui in lacrime annuncia di voler versare un milione di euro all'ospedale Regina Margherita di Torino, a mo' di risarcimento danni per quanto sarebbe dovuto andare ai bambini malati e, invece, si è volatilizzato anche per pagare il cachet della stessa testimonial d'eccezione.

 

 

 

"Mi sono resa conto di avere fatto un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro", ha spiegato lei nel video, ma la multa da 1,4 milioni di euro comminata dall’Antitrust alla Balocco e alle società della Ferragni è un colpo durissimo. E quel passaggio in cui Chiara spiega di voler, d'ora in poi, "separare qualsiasi attività di beneficenza che ho sempre fatto e che continuerò a fare, dalle attività commerciali" avrebbe sollevato la curiosità, chiamiamola così, degli inquirenti.

 

 

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