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Rampini: "I pacifisti in piazza ci vanno solo contro Israele, non contro Putin"

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Federio Rampini, in un articolo sul sito de Il Corriere della Sera, lancia una vera e propria bordata ai cosiddetti "pacifisti", quelli che invadono le nostre piazza per la Palestina e contro Israele. Purtroppo, spiega il giornalista, nessuno di essi protesterà per la morte di Navalny.

"Da Roma a Berlino, da Londra a Parigi, da New York a Los Angeles, sfilano i cortei contro Vladimir Putin. Molti giovani manifestanti hanno confezionato gigantografie con il ritratto di Alexei Navalny, e sotto la scritta 'Putin assassino'. Altri brandiscono striscioni con lo slogan: 'Russia Stop Nukes', denunciano le voci di un’escalation nucleare di Mosca con i progetti di guerre spaziali. Le ambasciate russe di tutto il mondo sono assediate dalle proteste. Purtroppo non sta accadendo né accadrà niente di tutto questo", scrive con grande amarezza Rampini.

 

 

"I cortei di massa continueranno ad essere solo contro Israele. Le proteste davanti alle ambasciate russe? Pochi, sparuti gruppetti, nell’indifferenza generale", prosegue il giornalista e scrittore. "I graffiti che imbrattano le nostre città accuseranno di genocidio e di fascismo solo l’America, i sionisti. Quei popoli che hanno la sfortuna di soffrire per la violenza di autocrazie non occidentali, o anti-occidentali – in Corea del Nord o nello Xinjiang, in Iran o in Venezuela – non meritano la stessa attenzione e non mobilitano le piazze".

 

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