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Ilaria Salis senza vergogna: "Non dirò mai chi mi ha salvato"

di Maria Pia Petrarolimartedì 7 ottobre 2025
Ilaria Salis senza vergogna: "Non dirò mai chi mi ha salvato"

(Ansa)

2' di lettura

"Avevo il terrore di tornare in Ungheria, non tanto il carcere in sé. Se fossi dovuta tornare laggiù da Orbán sarebbe ricominciata una persecuzione": Ilaria Salis, europarlamentare eletta con Avs, l'ha detto in un'intervista al Corriere della Sera dopo che l'Eurocamera, per un solo voto, ha rigettato la richiesta di revoca dell'immunità. L'ex attivista, infatti, è accusata in Ungheria di aver partecipato al pestaggio di estremisti di destra durante una manifestazione a Budapest. Sulla richiesta dei suoi legali di metterla a processo in Italia, lei ha detto: "In verità lo avevo chiesto io, e prima del voto in Commissione. Chiedo un processo equo. L’immunità serve a proteggermi dal regime ungherese, non dalla giustizia italiana. Secondo il codice penale italiano è una strada possibile: sarebbe la soluzione migliore per tutti".

La sera prima del voto, invece, non l'avrebbe vissuta bene: "Mi sono svegliata più volte, ero tormentata. Ho cenato con i miei collaboratori e poi sono andata a letto. Ho ricevuto centinaia di messaggi di affetto da amici e parenti: è stato molto bello. Li ringrazio tutti, mi hanno dato forza". Poi ha rivelato di aver portato con sé in aula "dei pezzetti di ferro" aggiungendo che "speravo portassero bene". Quando le è stato chiesto di fare almeno un nome di chi, tra gli eurodeputati di centrodestra, le ha mostrato sostegno in privato dopo il precedente voto in Commissione, la Salis ha risposto: "Non lo farò mai".

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Alla domanda se crede in Dio oppure no, l'eurodeputata ha spiegato: "Non sono credente in senso religioso". E poi: "Quando sono finita in carcere ho però sentito la presenza di qualcosa sopra di me. Non so se definirlo Dio o altro, ma ho percepito qualcosa di sovrannaturale sopra di me. Mi ha aiutato. In carcere ho sentito il bisogno di affidarmi a qualcosa che ci trascende". E un eventuale sms al premier ungherese Viktor Orban? "La democrazia e l’antifascismo sono più forti dell’autoritarismo. Maja deve essere rilasciata subito", ha risposto la Salis riferendosi a una militante antifascista tedesca di 24 anni che si trova in carcere in Ungheria. Sui festeggiamenti previsti questa sera, infine, ha detto: "Tutti i miei amici sono invitati a Strasburgo". Mentre su "pizza e birra": "Vediamo. Magari anche qualcosa di più sostanzioso". E, ha aggiunto, offre lei: "Certo, ci mancherebbe". 

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