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Vittorio Sgarbi, assalto di "Report" e "Fatto": verso il rinvio a giudizio

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martedì 4 novembre 2025
Vittorio Sgarbi, assalto di "Report" e "Fatto": verso il rinvio a giudizio

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Vittorio Sgarbi vicino al rinvio a giudizio. Accusato di esportazione illecita di beni culturali per la vicenda del quadro "Concerto con bevitore", caravaggesco francese di Valentin de Boulougne, la Procura di Imperia è pronta a chiedere il rinvio a giudizio del critico d'arte. L’opera, dal valore di 5,5 milioni di euro, si trovava in casa Sgarbi a Ferrara. Da lì - nel 2019 - fu trasferita tramite un furgoncino fino a Montecarlo per la vendita, ma senza un attestato di libera circolazione del ministero dei Beni culturali, come previsto dalla legge. Un caso su cui il dibattimento era già iniziato tempo addietro, salvo poi essere interrotto dopo che era stata sollevata l’incompetenza territoriale del tribunale ligure, risolta in questi giorni dalla Cassazione. Un passaggio che - spiega Il Fatto Quotidiano -, dopo la remissione degli atti ai pm, porterà molto probabilmente a un nuovo rinvio a giudizio.

Ma l'ex sottosegretario alla Cultura non è l'unico indagato. Con lui l’ex compagna Sabrina Colle e due collaboratori, Gianni Filippini e Maria Caradonna, assistita da Fiorella Giummo. Sgarbi è accusato di aver affidato a Colle, titolare della società di consulenza artistica Hestia srl, la valutazione e la vendita delle opere di sua proprietà, tra cui il dipinto del De Boulougne. La donna ne avrebbe poi concordato la vendita all’estero con Filippini, pur sapendo che mancava l’attestato di libera circolazione, che a sua volta avrebbe affidato a Caradonna il trasporto dell’opera oltreconfine.

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Sgarbi ai tempi si era difeso sostenendo che si trattasse di un falso e di non essere il vero proprietario dell’opera che era in casa sua, ma di averla a disposizione esclusivamente per un’expertise, una stima, perizia. Le indagini sembravano destinate all’archiviazione, prima che il Fatto Quotidiano e Report mostrassero documenti e testimonianze.