"I leader che sono sicuri di sé non hanno bisogno di urlare e insultare. Tutti quelli che gridano, anche nella vita quotidiana, quando si mettono a gridare è perché non hanno molti argomenti da esporre. Quindi l’urlo è un segno di debolezza": Umberto Galimberti lo ha detto in collegamento con Corrado Augias a La Torre di Babele su La7, riferendosi alle parole della premier Giorgia Meloni, che dal palco di Bari lo ha accusato di essere un intellettuale da salotto. In precedenza, Galimberti aveva accusato la premier di pensare più all'apparenza che alla sostanza. "C'è il vantaggio che quelli che curano l'aspetto fisico di Meloni sono bravissimi, gli fanno un make up perfetto. Lei è anche una grande attrice, è bravissima. E siccome noi siamo più attratti dagli attori che dai pensatori... Basta, ha ragione lei", aveva detto sempre da Augias.
Nell'ultima ospitata, il conduttore al filosofo ha chiesto: "Secondo lei, la nostra presidente del Consiglio, con ogni dovuto rispetto, mi verrebbe da dire volgarmente, ci fa o ci è? Cioè recita la parte della collera o è collerica di temperamento?". "No, recita anche la parte della collera - ha risposto Galimberti - lei se l'è presa con i trucchi. Riassumiamo la parola trucco in chiave metaforica. Il trucco consiste nel fatto che lei di riforme ne ha fatte davvero poche: la sanità si trova nelle condizioni che conosciamo, la scuola è un disastro, diciamolo con chiarezza, al massimo istruisce ma non è in grado di educare, le tasse le paga solo una parte molto ridotta di persone, quali sono le riforme che ha fatto? Allora il trucco consiste nel dire: noi abbiamo fatto, noi abbiamo fatto... Ma in realtà non hanno fatto niente. E la finzione è proprio qui, è make up linguistico".
"Segno di debolezza": Galimberti ancora contro Meloni a La Torre di Babele, guarda qui il video




