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Greta in tour per l'Italia tra comizi con Avs e scioperi

Thunberg domani a Verona per un evento pubblicizzato da un candidato pro-Pal di Angelo Bonelli. Poi Firenze, Genova e Roma. Ma chi paga tutte le spese?
di Alessandro Gonzatogiovedì 20 novembre 2025
Greta in tour per l'Italia tra comizi con Avs e scioperi

3' di lettura

Vacanze romane? Troppo poco: Vacanze italiane. Greta Thunberg non è Audrey Hepburn – diamo subito questa notizia – e non s’accontenta di girovagare per la capitale, dov’è attesa il 29 novembre per lo sciopero generale proclamato dall’Usb, l’Unione sindacale di base che vuole sorpassare a sinistra Landini, non il trattore ma il segretario della Cgil. Il giorno prima, col medesimo pretesto, Greta sarà a Genova. Il 25 invece, martedì prossimo, ha un doppio appuntamento a Firenze: si parte con il collettivo Gkn per la proiezione del documentario di “The Cost of Growth”, che non è la Corrazzata Potëmkin, nonostante vi reciti pure l’ambientalista svedese; l’indomani non si può mancare all’assemblea “Genocidio, riarmo, catastrofe climatica” (non spingete).

LA VILLEGGIATURA
E però la prima tappa del tour gretino è prevista già per domani, sebbene il programma sia ancora incerto. Un attimo: prima chiariamo anche che Angelo Bonelli non è Gregory Peck, anche se Roma la conosce bene. Ora possiamo dare conto che domani la signorina Thunberg, ormai 22enne, sarà a Verona per inneggiare alla “Palestina libera”, “Free -Free Palestine”, “From the river to the sea”, ovvero la cancellazione di Israele dalla faccia della terra. Bene, cioè male, cioè Greta Thunberg. L’ambientalista che per non sparire s’è convertita alla causa anti-occidentale vorrebbe parlare all’Università di Verona, alla facoltà di Lettere e Filosofia, sennonché l’ateneo le ha negato la sala. Il motivo è semplice e per questo incomprensibile per una parte della sinistra: domenica e lunedì in Veneto si vota per le elezioni regionali e l’evento, un comizio politico che tra gli organizzatori ha un candidato di Avs, vìola in pieno la norma sulla par condicio, che ovviamente le Università devono rispettare.

La natura dell’incontro viene esplicitata dal “Collettivo Tamr” per conto del quale (ma non è il solo) il candidato di Avs nella lista di Verona, Francesco Orecchio, invia le comunicazioni alla stampa. Orecchio, 24 anni, durante l’Aida del 27 luglio, in Arena, ha proiettato la bandiera palestinese con la scritta “Stop genocide”. Era naturale che la Bonelli&Fratoianni, ditta specializzata in candidature per meriti speciali, non si facesse scappare il portento. Quindi Greta è stata sfrattata? Ufficialmente sì, ma il Collettivo è pronto a occupare l’aula: «Comunichiamo che nonostante la poca collaborazione dell’ateneo l’evento si terrà ugualmente con noi in prima linea. Maya Issa, Greta Thunberg e Simone Zambrin il pomeriggio di venerdì 21 novembre saranno in presenza, alle 17.30, al “Polo Zanotto”».

Maya è la rappresentante romana del movimento degli studenti pro-Pal. La stessa che in tivù ha detto: «È una vergogna che si parli del 7 ottobre dopo 70mila morti»; «Le responsabilità del 7 ottobre non sono di Hamas ma della comunità internazionale che non ha fatto nulla per impedirlo»; «Io non giustifico il 7 ottobre ma lo comprendo». Comprende la carneficina, gli stupri, i rapimenti. Zambrin invece è un 25enne molto amico della Thunberg, che prima di incrociare sul Circo-Flotilla ha conosciuto a Stoccolma, dove ha vissuto. Zambrin è uno degli eroi che sulle barche a vela è sopravvissuto alla musica degli Abba (svedesi pure loro) sparata come «bombe sonore» dai nostalgici pirati israeliani nelle radio di bordo. You are the dancing queen/ Young and sweet/ Only seventeen. Greta, la regina danzante, è diventata grandicella, i seventeen sono un ricordo di quando sbraitava con l’impermeabile giallo ed esortava il popolo dei “Fridays for Future” a scendere in piazza ogni venerdì e saltare la scuola come lei.

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LA COMPAGNA
Andiamo avanti. Il 28 e 29 toccherà agli scioperi: per Greta, che nei suoi 22 anni non ha mai fatto un tubo, il venerdì non rientrerà nel weekend lungo ma sarà un fine settimana come gli altri. Cosa c’entri Greta con le mobilitazioni del sindacato Usb per i lavoratori è tutto da capire, ma invero da capire non c’è niente. Con lei, grande ritorno, Francesca Albanese, la non avvocato relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi in cui non mette piede dai tempi di Matusalemme. Greta, saltellante e sbandierante il vessillo della Palestina, passerà dalla focaccia alla carbonara vegana, e queste magari le pagherà di tasca sua. Tutto il resto: viaggi, pernottamenti, spostamenti per i comizi politici e gli scioperi coi sindacati, chi glieli paga?