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Carlo Freccero zittisce la sinistra: "La verità su TeleMeloni"

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martedì 9 dicembre 2025
Carlo Freccero zittisce la sinistra: "La verità su TeleMeloni"

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"TeleMeloni? Esiste come sono esistite TeleRenzi e TeleDraghi": con queste parole Carlo Freccero ha smontato la sinistra e la sua solita narrazione sul tema. Intervistato da Vanity Fair, l’autore e critico televisivo, consigliere d’amministrazione Rai dal 2015 al 2019 e direttore di Rai 2 dal 1996 al 2002 e dal 2018 al 2019, ha spiegato: "È stata la riforma Renzi a far dipendere le nomine del Consiglio di amministrazione della Rai dal governo in carica. I direttori di rete non devono dimostrare competenze mediatiche, ma piuttosto fedeltà all’esecutivo. Quello che, in qualche modo, è riuscito a sopravvivere fino a oggi delle reti concepite con indipendenza editoriale viene ora espulso, o appena tollerato, come per esempio Report. Il risultato? Un appiattimento totale e assoluto". 

Secondo lui, comunque, la tv e i talk in particolare non sarebbero più in grado di influenzare l'opinione pubblica: "L’epoca mitica in cui il talk forma l’opinione pubblica coincide con Mani pulite, quando il genere esplode nelle sue forme più celebri, da Samarcanda di Santoro a Profondo Nord di Gad Lerner, e viene vissuto come uno spazio comune in cui dibattere l’eccezionalità politica del momento. Rappresentava la ricerca condivisa della verità: perché quel miracolo si verificasse era necessaria l’eterogeneità degli ospiti, e il conseguente scontro tra opinioni diverse. Oggi nei talk c’è un cast fisso che recita un copione già scritto, in funzione di una normalità politicamente corretta che non prevede differenze ideologiche, ma solo piccole divergenze su temi marginali. Ecco perché qualcuno dice che ora la tv è solo propaganda".

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Per Freccero, "la tv generalista è diventata puro intrattenimento, abdicando da qualsiasi ruolo di influencer dell’opinione pubblica". Poi, parlando de La ruota della fortuna e di Affari tuoi, ha fatto notare che "i due giochi in questione fanno, assieme, più del 50% di share. Che è un po’ la stessa percentuale dell’astensionismo alle ultime regionali. E non è un caso". Il critico televisivo, inoltre, non ha dubbi su chi siano le figure più potenti della tv generalista al momento: "Gerry Scotti, un’icona di Mediaset, e Stefano De Martino, che ho portato io in Rai. Lui fa la televisione esattamente come seduce le ragazze". 

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